Uso di Statine ad Alta Potenza e Tasso di Ospedalizzazione per Danni Renali

 

logo BMJL’assunzione di statine ad alta potenza sembra aumentare del 34% il rischio corretto di danno renale acuto nei primi quattro mesi di trattamento, rispetto all’assunzione di statine a basso dosaggio.

 

Obiettivo. Quantificare l’associazione tra danno renale acuto e uso di statine ad alta potenza rispetto statine a bassa potenza.
Disegno. Analisi osservazionale retrospettiva di database amministrativi, utilizzando nove studi di coorte basati sulla popolazione e metanalisi. Sono state eseguite “as treated analyses” in ogni database con disegno caso-controllo innestato. I rate ratio per diverse durate di esposizione corrente e passata alle statine ad alta o a bassa potenza sono stati stimati utilizzando la regressione logistica condizionale. I rapporti sono stati aggiustati per fattori di confondimento con high dimensional propensity score. Sono stati usati metodi meta-analitici per stimare gli effetti complessivi dei diversi siti partecipanti.
Materiali e Metodi

Setting: Sette province canadesi e due database nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Il campione era costituito da 2.067.639 pazienti di 40 anni o più e con trattamento recente con statine, arruolati tra l’1 gennaio 1997 e il 30 aprile 2008. Ogni soggetto ricoverato in ospedale per insufficienza renale acuta è stato appaiato a dieci controlli. Un evento di dispensazione era considerato nuovo se non vi erano prescrizioni di un ipocolesterolemizzante o di niacina nel corso dell’anno precedente. Il trattamento con statine ad alta potenza è stato definito come 10 mg di rosuvastatina, 20 mg di atorvastatina e 40 mg di simvastatina; tutti gli altri trattamenti con statine sono stati definiti a bassa potenza. Questi due gruppi sono stati ulteriormente suddivisi in coorti, con o senza malattia renale cronica
Outcome Primario: Tassi di ospedalizzazione per insufficienza renale acuta.
Risultati

Di oltre due milioni di utilizzatori di statine (2.008.003 senza malattia renale cronica, 59.636 con malattia renale cronica), i pazienti con propensity score simili erano comparabili sulle caratteristiche misurate. Entro 120 giorni di trattamento corrente, sono stati registrati 4691 ricoveri per insufficienza renale acuta in pazienti senza danno renale cronico e 1896 ricoveri in quelli con insufficienza renale cronica. Nei pazienti senza nefropatia cronica, gli utilizzatori correnti di statine ad alta potenza avevano il 34% in più di probabilità di essere ricoverati per insufficienza renale acuta entro 120 giorni dall’inizio del trattamento (rate ratio a effetti fissi 1,34; IC 95% 1,25-1,43). Gli utilizzatori di statine ad alta potenza con malattia renale cronica non mostravano un aumento simile del tasso di ricovero (1,10; 0,99-1,23). I test chi-quadro per l’eterogeneità hanno confermato che l’associazione osservata non era influenzata dal sito di partecipazione.
Conclusioni

L’uso di statine ad alta potenza è associato ad un aumento del tasso di diagnosi di danno renale acuto nei ricoveri ospedalieri rispetto alle statine a bassa potenza. L’effetto sembra essere più evidente nei primi 120 giorni dopo l’inizio del trattamento.

Dormuth CR, Hemmelgarn BR, Paterson JM, et al

Use of High Potency Statins and Rates of Admission for Acute Kidney Injury: Multicenter, Retrospective Observational Analysis of Administrative Databases.

BMJ 2013; 346:f880.

http://www.bmj.com/content/346/bmj.f880?view=long&pmid=23511950

 

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