Uno studio di coorte, condotto in Inghilterra, tra i medici di base, ha valutato l’incidenza di sintomi neuropsichiatrici associati all’uso di vareniclina.
Background. La Vareniclina (Champix) è stata autorizzata in Gran Bretagna nel dicembre 2006, è indicata nel trattamento per la disassuefazione del fumo di tabacco negli adulti (≥ 18 anni di età). Nel 2008 l’Agenzia regolatoria del farmaco del Regno Unito (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency – MHRA) ha emesso un warning, che suggerisce che la Vareniclina può essere associata a diversi sintomi neuropsichiatrici, compresa depressione e pensieri e comportamenti suicidari. In seguito a questo avvertimento, l’Unità di ricerca sulla sicurezza del farmaco (Drug Safety Research Unit) ha condotto uno studio di modified prescription- event monitoring (M- PEM) per monitorare la sicurezza della Vareniclina.
Obiettivi. Lo scopo di questo studio era di calcolare l’incidenza e verificare il modello dei casi neuropsichiatrici riferiti ai medici di base (GPs) in Inghilterra, nel periodo immediatamente successivo all’immissione della Vareniclina sul mercato.
Metodi. Uno studio di farmacovigilanza postmarketing è stato condotto usando la tecnica della coorte osservazionale di M- PEM. I pazienti sono stati individuati sulla base delle prescrizioni fatte dai medici di base tra il dicembre 2006 ed il marzo 2007. Dati sull’esposizione, precedenti storie di malattie psichiatriche ed eventi registrati durante e dopo il trattamento sono stati raccolti tramite questionari. Al fine di determinare se il rischio di eventi neuropsichiatrici di rilievo (depressione, ansia, aggressività, idee suicidarie, autolesionismo non fatale) non erano costanti nel tempo (cosa che avrebbe potuto indicare una possibile correlazione con l’assunzione del farmaco), il modello degli eventi è stato esaminato programmando (la funzione della curva di rischio stimato) e quindi adattando un modello Weibull. Il parametro (β) della curva del modello di Weibull e l’intervallo di confidenza del 95% sono stati usati come prova di una funzione di rischio non costante (laddove un valore di 1 indica un rischio costante per tutto l’intervallo di tempo). In aggiunta a questa analisi, sono state calcolate e comparate le differenze nelle incidenze di densità (IDs) tra il mese 1 ed i mesi 2 e 3.
Risultati. La coorte in studio era composta da 12.159 pazienti (età media 47 anni). Il numero dei casi riportati durante il trattamento, le motivazioni per l’interruzione dello stesso, le reazioni avverse a farmaco (ADRs) ed il valore p per il parametro della curva di Weibull erano i seguenti: depressione (n = 94; 42; 19; p = 0.144); ansia (n = 94; 49; 9; p = 0.009); aggressività (n = 7; 4; 2; p = 0.465) propositi suicidari (n = 8; 4; 1; p = 0.989) e autolesionismo non fatale (n = 5; 1; 0; p = 0.771). Non sono state rilevate differenze nelle incidenze di densità (IDs) tra i mesi 1 ed i mesi 2- 3 per nessuno dei casi.
Conclusioni.Mentre tra il 7 ed il 17% dei casi neuropsichiatrici erano attribuiti al farmaco dai medici di base e approssimativamente tra il 20 – 50 % erano dati come motivo di interruzione del trattamento, nessun segnale era emerso usando l’approccio IDs e solo l’ansia era segnalata come potenziale segnale per una reazione avversa da farmaco (ADR) usando il modello statistico Weibull. Il segnale di ansia richiede ulteriori esami per determinare se il farmaco svolge un ruolo nello sviluppo dell’ansia o se è un sintomo da astinenza causato dalla cessazione del fumo. I metodi di analisi hanno scarsa utilità quando i numeri di casi sono limitati, sebbene questo studio ha incluso un largo numero di partecipanti.
Yvonne Buggy , Victoria Cornelius, Carole Fogg, Rachna Kasliwal, Deborah Layton, Saad A. W. Shakir,Neuropsychiatric events with varenicline: a modified prescription-event monitoring study in general practice in England, Drug Safety July 2013, Volume 36, Issue 7, pp 521-531.
LINK: http://link.springer.com/article/10.1007/s40264-013-0046-6