Malattie cardiache ischemiche, influenza e vaccinazione contro l’influenza: uno studio caso-controllo prospettico

Uno studio caso-controllo prospettico, condotto sui pazienti di un ospedale di Sydney, in Australia, tra il 2008 ed il 2010, si pone l’obiettivo di valutare il contributo dell’influenza alla mortalità totale e come causa scatenante dell’infarto miocardico acuto.

Background: Un’abbondante e indiretta evidenza epidemiologica indica che l’influenza contribuisce alla mortalità totale e alle ospedalizzazioni per cause cardiovascolari, con studi che dimostrano un aumento dei tassi di infarto miocardico acuto (IMA) e di morte durante la stagione influenzale.
Obiettivi: Studiare se l’influenza è un significativo e non riconosciuto fattore scatenante l’IMA.
Materiali e metodi: Uno studio caso-controllo eseguito in un ospedale di Sydney (Australia). Sono stati considerati “casi” i pazienti ricoverati tra il 2008 ed il 2010 con IMA e “controlli” i pazienti ambulatoriali senza IMA nello stesso intervallo di tempo. Outcome primario era la prova di laboratorio dell’influenza, outcome secondario era l’infezione acuta del tratto respiratorio auto-riferita.
Risultati: Dei 559 partecipanti, 34/275 (12,4%) casi e 19/284 (6,7%) controlli hanno avuto l’influenza (OR 1.97, 95% CI 1,09-3,54), la metà sono stati vaccinati. Nessuno ha manifestato sintomi influenzali, durante la visita. Dopo la guarigione, l’infezione influenzale non era più un predittore significativo di recente IMA; tuttavia, la vaccinazione influenzale è risultata significativamente protettiva (OR 0,55, 95% CI 0,35-0,85), con una efficacia del vaccino del 45% (95% CI da 15% a 65%).
Conclusioni: Una recente infezione influenzale è risultata essere una comorbidità non riconosciuta in quasi il 10% dei pazienti in ospedale. L’influenza non ha predetto l’IMA, la vaccinazione è stata significativamente protettiva, ma sottoutilizzata. Deve essere ulteriormente indagato Il potenziale impatto della vaccinazione antinfluenzale sulla salute della popolazione, in particolare per la fascia di età 50-64 anni, che è a rischio per IMA, ma alla quale non è consigliata la vaccinazione. La politica di vaccinazione deve tener conto dei risultati degli studi epidemiologici ed i cardiologi devono essere avvertiti che non vaccinare contro l’influenza i pazienti affetti da malattia cardiaca ischemica costituisce un’opportunità mancata.
C Raina MacIntyre, Anita E Heywood, Pramesh Kovoor, Iman Ridda, Holly Seale, Timothy Tan, Zhanhai Gao, Anthea L Katelaris, Ho Wai Derrick Siu, Vincent Lo, Richard Lindley, Dominic E Dwyer, Ischaemic heart disease, influenza and influenza vaccination: a prospective case control study
Heart doi:10.1136/heartjnl-2013-304320
LINK: http://heart.bmj.com/content/early/2013/08/06/heartjnl-2013-304320.full

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