Cittadinanzattiva: Indagine civica sull’esperienza dei pazienti rispetto all’uso dei farmaci, con focus su farmaci biologici e biosimilari

citadinanza_attivaLa onlus Cittadinanzattiva ha condotto un’indagine volta ad approfondire il rapporto tra paziente e terapia, le conoscenze sui farmaci che assume, l’aderenza terapeutica e le sue esigenze.

La Spesa Sanitaria Pubblica italiana, già al di sotto della media europea, è diminuita, tra il 2009 ed il 2011, del 4,1%, mentre il decremento medio dei paesi OCSE è dello 0,9%. I maggiori tagli riguardano l’assistenza farmaceutica e vanno dal 16,8% del 2008 al 14,85% del 2013.  I tetti di spesa, che vengono continuamente oltrepassati sono, secondo Cittadinanzattiva  inadeguati al reale fabbisogno del paese. Contemporaneamente, la ricerca farmaceutica immette sul mercato farmaci di nuova generazione, ma a prezzi elevati.

Partendo da queste osservazioni, la onlus ha deciso di condurre un’indagine conoscitiva per capire cosa i cittadini sanno su farmaci biologici e biosimilari e quali sono le loro richieste nei confronti del Sistema Sanitario Pubblico.

L’inchiesta è recentissima: stata condotta tra agosto e ottobre 2014 da Cittadinanzaattiva, con la collaborazione dell’AIFA, di alcune società scientifiche e associazioni di malati.

Il questionario è stato somministrato a 619 pazienti, equamente divisi tra i due sessi e provenienti per il 46,3% dal nord, il 12,4% dal centro e il 41,3% da sud e isole. La classe d’età più numerosa è quella  tra i 20 e i 60 anni. Il 72% del campione ha il diploma di scuola media superiore o inferiore, il 19,3% la laurea e solo lo 0,2% non ha titolo di studio.

Oltre la metà assume dai 2 ai 3 farmaci al giorno. Al 22% capita di dimenticare di assumere la terapia e al 14,3% di sbagliare il dosaggio. Il 22% ha dovuto interrompere la terapia e la causa principale di interruzione (22,6%) è l’insorgenza di reazioni allergiche, la seconda causa (20,4%) l’inefficacia del farmaco e la terza (16,4) i costi a carico del paziente. Tra quelli che hanno scelto volontariamente di interrompere o non iniziare la terapia, che sono il 10,8%, le motivazioni prevalenti sono lo scetticismo (56,52%) seguono l’eccessivo numero di somministrazioni (13,04%) e la durata eccessiva della terapia (11,59%).

Questo per quanto riguarda la compliance, per quanto riguarda la conoscenza dei farmaci generici o equivalenti, i pazienti dimostrano una buona conoscenza, ma il 47,3% dichiara di non voler cambiare la terapia con quella equivalente e il 21,6% ha paura di farlo.

Alla domanda sulle reazioni avverse a farmaci (ADR) , il 50,2% dei pazienti risponde di averne segnalato  almeno una, circa la metà l’ha segnalata al Medico di Medicina Generale e l’altra metà allo specialista.

Dalle risposte emerge anche che i pazienti sanno abbastanza bene cos’è un farmaco biologico, ma solo il 9% conosce la differenza tra farmaci biologici e biosimilari. Il 45,4% del campione ha assunto farmaci biologici, il 60,5% di questi, è stato informato dal personale sanitario sul fatto che il farmaco è stato sperimentato per la sua patologia, il 44,9% è stato avvisato dei possibili effetti collaterali e il 32,3% è stato sensibilizzato ad osservare l’eventuale insorgenza di ADR e informarne il medico. Solo il 4% dei pazienti assume farmaci biosimilari.

Alla domanda sul tipo di informazioni che vorrebbero ricevere dal personale sanitario, riguardo i farmaci biosimilari, le prime due risposte sono il profilo di sicurezza ed efficacia e i possibili effetti collaterali. Se il medico proponesse di sostiuire un farmaco biologico con un biosimilare, vorrebbero essere informati sui motivi della decisione.

Infine, è stato chiesto ai pazienti cosa vorrebbero per migliorare la qualità di vita legata all’assunzione di terapie farmacologiche, i desiderata dei pazienti sono risultati essere: terapie con pochi farmaci, che mostrino miglioramenti e non durino troppo a lungo, con effetti collaterali ridotti e una migliore comunicazione da parte del medico.

 

Link: http://www.cittadinanzattiva.it/primo-piano/salute/6847-indagine-civica-sull-esperienza-dei-pazienti-rispetto-all-uso-dei-farmaci.html

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