Allergia a farmaci: le linee guida del NICE

EvidenceUn articolo  pubblicato su Evidence riporta le linee guida dell’inglese National Institute for Health and Care Excellence (NICE) per la diagnosi e la gestione dell’allergia a farmaci (AF).

 

 

 

Dalle statistiche elaborate dal NICE sui pazienti ricoverati in Inghilterra e Galles (circa mezzo milione ogni anno), risulta che le reazioni allergiche più frequenti sono quelle alla pennicillina.

Davanti a una reazione avversa a farmaco, le linee guida del NICE suggeriscono di effettuare un’attenta valutazione iniziale tenendo presente che non tutte le reazioni sono di natura allergica.

È più probabile che una reazione sia allergica se insorge durante o dopo l’assunzione di un farmaco, se il paziente ha già avuto in passato reazioni allergiche a quel farmaco e se si tratta di una reazione nota.

Quanto alla gestione, il consiglio generale, in un contesto non specialistico è di valutare la sospensione del farmaco e, in caso di reazioni gravi,  il ricovero in ospedale.

Scendendo ai casi particolari, ai soggetti che hanno avuto reazioni avverse ai Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) non selettivi, se si è trattato di reazioni avverse gravi, le linee guida consigliano di non prescrivere inibitori selettivi delle ciclo-ossigenasi 2 (COX-2). Se hanno avuto reazioni non gravi e necessitano di un antinfiammatorio, vanno valutati rischi e benefici di un inibitore selettivo delle COX-2 ed, eventualmente, il consiglio è di prescriverlo al dosaggio iniziale più basso in unica dose per il primo giorno.

Dopo una sospetta reazione anafilattica correlata a un farmaco, è bene prelevare due campioni di sangue per il dosaggio della triptasi dei mastociti, registrando il timing esatto di entrambi i prelievi nella cartella clinica e nella richiesta al laboratorio.

Non sarebbe economico ricorrere ai servizi specialistici per escludere o confermare tutte le diagnosi di AF.

Il consulto di uno specialista è consigliato nel caso di

·     sospetta reazione anafilattica e nel caso di reazione grave non immediata

·     pazienti con sospetta reazione avversa ai ß lattamici, nel caso di malattia o condizione che non possa essere trattata con altra terapia o pazienti che presumibilmente dovranno ancora essere trattati con ß lattamici, in futuro (es. immunidepressi o pazienti con infezioni batteriche ricorrenti).

·     pazienti che devono essere trattati con FANS, ma che hanno avuto una sospetta reazione a FANS con anafilassi, angioedema severo o reazione asmatica.

·     pazienti con sospetta reazione ad anestetici locali, se devono essere sottoposti ad anestesia locale.

·     pazienti che hanno avuto anafilassi o altra sospetta reazione allergica durante o dopo un’anestesia generale.

Ai pazienti che si sottopongono ad indagini specialistiche, gli allergologi dovrebbero fornire per iscritto le informazioni relative alla diagnosi (reazione di tipo allergico o non allergico), il nome del farmaco e la descrizione della reazione, le indagini utilizzate per confermare o escludere la diagnosi, i farmaci o le classi di farmaci da evitare e gli eventuali farmaci alternativi. Il paziente dovrebbe portare con sé queste informazioni e presentarle qualora gli debba essere prescritto o somministrato un farmaco.

Le linee guida hanno identificato alcune criticità: in primo luogo, l’attuale sistema di segnalazione non permette di distinguere tra le reazioni allergiche e le altre; le allergie del paziente sono scarsamente documentate e non è possibile segnalarle nelle prescrizioni del medico di medicina generale. Il suggerimento è quello di migliorare i sistemi informatici, in modo da registrare anche queste informazioni nei data-base e inserire un campo con le informazioni riguardanti le allergie anche nei ricettari e nelle schede terapeutiche. Altro suggerimento, rivolto al British National Formulary (BNF), è quello di  includere una sezione relativa al riconoscimento dei sintomi e segni di AF.

Viene, poi, sottolineata l’importanza delle attività di formazione, anche a distanza, per diffondere le nuove conoscenze in materia.

Per quanto riguarda la ricerca futura, le priorità saranno l’individuazione delle strategie di informazione, documentazione e comunicazione, in modo da rendere più probabile la rilevazione delle allergie a farmaco ed evitare che i pazienti, che hanno già manifestato un’allergia, siano nuovamente esposti al farmaco.

 

 

A Cartabellotta, C Iacono

Linee guida per la diagnosi e la terapia dell’allergia ai farmaci

Evidence 2014;6(11): e1000095 doi: 10.4470/E1000095

 

Link: http://www.evidence.it/articolodettaglio/209/it/446/linee-guida-per-la-diagnosi-e-la-terapia-dellallergia-ai-farm/articolo 

http://www.nice.org.uk/Guidance/CG183

 

 

 

 

 

 

 

 

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