Mortalità associata alla digossina

European Heart Journal

 

Una revisione sistematica e meta-analisi della letteratura valuta l’efficacia e la sicurezza della terapia e l’effetto sulla mortalità in pazienti con fibrillazione atriale (FA) o con insufficienza cardiaca congestizia (ICC).

 

 

 

 

La digossina è stata introdotta nella pratica clinica da oltre 200 anni.

Le due indicazioni principali per il suo utilizzo sono il trattamento sintomatico dell’insufficienza cardiaca, nei pazienti con insufficienza ventricolare sinistra e il controllo della frequenza, in pazienti con fibrillazione atriale (FA).

Entrambe le indicazioni sono approvate da recenti raccomandazioni delle linee guida.

La digossina ha una ristretta finestra terapeutica, in parte a causa di significative interazioni farmacologiche e può causare danni se non somministrata attentamente e con dosaggi periodici dei livelli sierici.

Studi recenti hanno messo seriamente in dubbio i benefici della digossina nei pazienti trattati, contemporaneamente, per insufficienza cardiaca.

Obiettivi

La meta-analisi ha l’obiettivo di fornire un’analisi dettagliata dei dati attualmente disponibili e valutare l’efficacia e la sicurezza della terapia con digossina e l’effetto sulla mortalità, nei pazienti con fibrillazione atriale (FA) o con insufficienza cardiaca congestizia (ICC).

Metodi

Gli autori hanno eseguito, su MEDLINE e COCHRANE (1993 – 2014),  una ricerca della letteratura inglese riguardante gli effetti della digossina sulla mortalità per tutte le cause, in soggetti con FA o ICC.  Sono stati considerati per la meta-analisi solo gli articoli full-size pubblicati su riviste peer-reviewed. In totale, sono stati identificati 19 lavori: 9 riguardanti pazienti con fibrillazione atriale, 7 pazienti affetti da insufficienza cardiaca congestizia e 3 riguardanti pazienti con entrambe le condizioni cliniche.

Risultati

In  base all’analisi dei risultati di mortalità aggiustata di tutti i 19 studi, che comprendevano 326.426 pazienti, l’uso della digossina è risultato associato ad un aumento del rischio relativo di mortalità per tutte le cause [hazard ratio (HR) 1,21, IC 95% 1,07-1,38 , P, 0,01].

Rispetto ai soggetti non trattati con glicosidi, la digossina è stata associata ad un aumento del rischio di mortalità del 29% (HR 1,29; IC 95% 1,21-1,39) nel sottogruppo di pubblicazioni comprendenti 235.047 pazienti con fibrillazione atriale.

Trai 91.379 pazienti con insufficienza cardiaca, il rischio di mortalità associata alla digossina è aumentato del 14% (HR 1,14, IC 95% 1,06-1,22).

Conclusioni

La presente revisione sistematica e meta-analisi di tutte le fonti di dati disponibili suggerisce che l’uso della digossina è associato ad un aumentato rischio di mortalità, specie tra i pazienti affetti da fibrillazione atriale e, in particolare, se non c’è un adeguato monitoraggio del livello sierico.

Risultano necessari studi randomizzati della terapia con digossina dose-adjusted, almeno nei pazienti con insufficienza cardiaca congestizia.

Fino a quando non saranno completati adeguati studi randomizzati e controllati, la digossina deve essere usata con grande cautela, monitorando i livelli plasmatici, in particolare quando somministrata per il controllo della frequenza in pazienti con fibrillazione atriale.

 

M Vamos, JW Erath, SH Hohnloser.

Digoxin-associated mortality: a systematic review and meta-analysis of the literature.

doi: 10.1093/eurheartj/ehv143

 

Link: http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/early/2015/04/30/eurheartj.ehv143

http://eurheartj.oxfordjournals.org/content/ehj/early/2015/04/30/eurheartj.ehv143.full.pdf

 

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