L’AIFA ha pubblicato, sul suo sito, il Rapporto sull’uso dei farmaci in Italia, curato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed).
Il Rapporto, realizzato dall’Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali (OsMed) dell’AIFA, è il frutto dell’elaborazione dei dati sanitari di 35 milioni di persone assistibili, di tutte le fasce di età.
Sono state introdotte alcune innovazioni, quali l’inserimento di un focus specifico sull’uso dei farmaci in età pediatrica, nuove metodologie di analisi dei dati e l’utilizzo di indicatori di appropriatezza d’uso dei farmaci biologici.
Nel 2014, è stata concessa l’autorizzazione all’immissione in commercio in Italia a 621 specialità medicinali e sono state vendute oltre 15 mila diverse confezioni di medicinali, il 60% delle quali rimborsate dal Servizio Sanitario nazionale (SSN).
La spesa sostenuta dal SSN per i medicinali con nota è stata di 62,1 euro pro capite.
Attraverso i registri, è stato seguito integralmente il percorso terapeutico farmacologico di 353 mila pazienti con malattie gravi e potenzialmente mortali. Al 31 dicembre 2014 erano attivi 112 Registri di monitoraggio dei farmaci: 9 Piani Terapeutici web based, 87 Drug-product monitoring Registry e 16 Registri della nuova tipologia, che raccoglie i dati in base all’indicazione terapeutica (Therapeutic Indication Monitoring Registry- TIMR).
La spesa farmaceutica totale, pubblica e privata, ammonta a 26,6 miliardi di euro (+1% rispetto al 2013), rimborsata per il 75% dal SSN e costituisce l’1,6% del PIL.
La spesa farmaceutica territoriale complessiva (pubblica+privata) è stata di 20.009 milioni di euro (-0,1% rispetto al 2013), con la componente pubblica di 11.848 milioni (-0,2%), che corrisponde al 59,2% e quella privata di 8.161 milioni (-0,1% rispetto al 2013). La riduzione della spesa a carico dei cittadini è dovuta al -1,9% della spesa per l’acquisto privato di medicinali di fascia A, al -1,6% della spesa per i medicinali di classe C con ricetta e all’aumento della compartecipazione del cittadino (+4,5%) e della spesa per i medicinali di automedicazione (+0,2%).
La spesa farmaceutica territoriale (pubblica+privata) pro capite è stata, a livello nazionale, di 343 euro (233 euro la quota pubblica e 110 quella privata), quella della Sardegna di 377,2 euro (282,6 euro la pubblica e 94,6 euro la privata).
L’assistenza territoriale complessiva, pubblica e privata, ha dispensato 1,9 miliardi di confezioni (+0,7%).
È aumentato il numero delle confezioni dei farmaci di classe A acquistate privatamente dal cittadino (+3,6%) e delle confezioni erogate in assistenza convenzionata (+1,5%), mentre è diminuito il numero delle confezioni dei farmaci di classe C con ricetta (-1,6%) e dei farmaci di automedicazione (-2,8%).
In assistenza convenzionata, sono state consumate 1.039,4 dosi al giorno per mille abitanti (+0,7%) e, in termini di confezioni, oltre 1 miliardo di confezioni (+1,5%), pari a 18,7 per abitante.
La spesa farmaceutica convenzionata è diminuita di un 1%, che risulta da un aumento quantitativo dei consumi (DDD +2,5%) e dalla riduzione dei prezzi (-3,3%).
La spesa farmaceutica delle strutture sanitarie pubbliche è stata di 9 miliardi di euro (+4,8%).
La spesa e i consumi medi risultano correlati alla fascia d’età del paziente, mentre il sesso incide in misura minore. La prevalenza d’uso è stata, mediamente, del 55% (51,2% per gli uomini e 58,7% per le donne), con i livelli più alti nella popolazione pediatrica e nella popolazione anziana: la metà dei bambini e quasi il 90% della popolazione anziana con età superiore ai 74 anni ha ricevuto almeno una prescrizione durante l’anno.
Per quanto riguarda la classe terapeutica, i farmaci più usati sono quelli cardiovascolari, sia in termini di spesa farmaceutica totale pubblica e privata (4.087 milioni di euro), sia in termini di dosi consumate (536 DDD/1000 ab die). Seguono i farmaci antineoplastici e immunomodulatori, con 3.934 milioni di euro di spesa farmaceutica complessiva, i farmaci per l’apparato gastrointestinale e metabolismo (3.771 milioni) e i medicinali per il sistema nervoso centrale (3.228 milioni).
Per l’assistenza convenzionata, le statine tra i farmaci per il sistema cardiovascolare, gli inibitori di pompa tra quelli dell’apparato gastrointestinale e metabolismo e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina tra quelli del sistema nervoso centrale sono le categorie che contribuiscono maggiormente alla spesa farmaceutica.
Le spesa farmaceutica delle strutture sanitarie pubbliche è stata di 148 euro pro capite, a livello nazionale e, in Sardegna, di 183,5.
Il consumo di farmaci a brevetto scaduto ha rappresentato il 63,8% dei consumi a carico del SSN: il 69,3% dei consumi in regime di assistenza convenzionata e il 23,8% dei consumi delle strutture sanitarie pubbliche; in termini di spesa, hanno costituito il 46,6% della spesa netta convenzionata, il 2,8% della spesa delle strutture sanitarie pubbliche e complessivamente il 24,4% della spesa pubblica.
È aumentato l’uso dei farmaci biosimilari, soprattutto dei biosimilari delle epoetine e del filgrastim.
La spesa per i farmaci di classe C è stata di 48,7 euro pro capite (-2,8%); tra i farmaci di classe C con ricetta, hanno contribuito maggiormente alla spesa i derivati benzodiazepinici, in particolare gli ansiolitici (377,2 milioni), i farmaci usati per la disfunzione erettile (264,6 milioni) e le associazioni fisse estro-progestiniche (216,6 milioni), mentre i principi attivi a maggior spesa sono stati tadalafil, lorazepam, drospirenone edetinilestradiolo.
La spesa per i farmaci di automedicazione (SOP e OTC) è stata di 38,1 euro pro capite (-1,2%). I primi principi attivi, per spesa, sono stati: diclofenac (140,8 milioni), ibuprofene (127,0 milioni) e paracetamolo (108,9 milioni).
La spesa per la distribuzione diretta e per conto è stata di 5,8 miliardi, composta per il 56,1% dalla spesa per farmaci di classe A, il 42,8% classe H e l’1,1% classe C. I primi principi attivi per spesa sono stati: adalimumab (216,5 milioni), etanercept (193,2 milioni) e imatinib (159,8 milioni).
La spesa per l’assistenza farmaceutica ospedaliera ed ambulatoriale è stata di 2,9 miliardi e i primi principi attivi per spesa sono stati con trastuzumab, rituximab e bevacizumab.
La sezione 8 del rapporto è dedicata all’analisi delle segnalazioni di sospette reazioni avverse a farmaco (ADR), registrate nella Rete nazionale di Farmacovigilanza (RNF).
Con un tasso di 842,4 segnalazioni per milione di abitanti (+25% rispetto al 2013), l’Italia è all’undicesimo posto nel mondo e al quarto in Europa. Le segnalazioni di ADR del 2014 riguardano, principalmente, le categorie ATC: antineoplastici ed immunomodulatori (17%), vaccini (14%), antimicrobici (13%), sistema nervoso centrale (12%) e sangue (11%).
Si tratta, per il 65%, di ADR non gravi, per il 32% di reazioni gravi e per il 3% di gravità non definita. Le segnalazioni provengono principalmente da medici ospedalieri (46%), farmacisti (18%) e specialisti (14%).
Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali. L’uso dei farmaci in Italia. Rapporto Nazionale 2014.
Roma: Agenzia Italiana del Farmaco, 2015.
link: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/luso-dei-farmaci-italia-rapporto-osmed-2014