È stato pubblicato on-line il numero 89 (luglio – agosto 2015) di “Focus Farmacovigilanza”.
In prima pagina, Roberto Leone e Lara Magro del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica, Sezione di farmacologia, dell’Università di Verona, prendendo spunto dalla preoccupazione espressa dal ministro della Salute in occasione della presentazione del rapporto OsMed, riflettono sulle caratteristiche del consumo di oppioidi in Italia. Osservano che l’uso italiano di oppioidi non è elevato: nel 2013, 5,2 DDD/1.000 abitanti al giorno ed è più basso che nei principali paesi europei: in termini di Unità Standard, 397 milioni di SU, contro i 5,58 miliardi di del Regno Unito, i 2,4 miliardi della Francia, l’1,16 miliardi della Germania e i 761 milioni della Spagna. Negli ultimi tre anni, si sono registrati incrementi (contenuti) solo nei consumi di codeina in combinazione con il paracetamolo. L’Italia è, invece, il maggior consumatore europeo di FANS, in percentuale, rispetto al totale degli analgesici.
Gli autori auspicano un aumento dell’utilizzo di oppioidi per la cura del dolore grave, ma questo deve avvenire con equilibrio, nel rispetto delle raccomandazioni pubblicate in letteratura, per prevenire i fenomeni d’abuso segnalati negli Stati Uniti.
Gaetano Di Chiara, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università degli Studi di Cagliari, aggiorna sugli effetti avversi dell’uso cronico di cannabis, osservando che, negli ultimi anni, con le nuove tecniche di coltivazione delle varietà tradizionali e la selezione genetica di cultivar contenenti concentrazioni più elevate di tetraidrocannabinolo (THC), il titolo delle preparazioni di marijuana è aumentato dal 4% al 12% e il profilo della dipendenza alla cannabis si sta avvicinando a quello delle droghe pesanti.
In Europa, secondo l’Osservatorio Europeo (EMCDDA, 2013), il 22% della popolazione tra i 15 e i 64 anni (70 milioni) ha fatto uso di cannabis (prevalentemente marijuana) a scopo ricreazionale almeno una volta nella vita. La prevalenza d’uso è massima tra i 15 e i 24 anni.
La rubrica Dalla letteratura segnala due articoli sulle reazioni avverse da allopurinolo e SSRI, mentre nella rubrica Case Report è presentato il caso di una reazione avversa correlata all’uso dell’agente antitumorale sorafenib.
Link: http://www.farmacovigilanza.eu/sites/default/files/ff_4-2015.pdf