Il 23 febbraio è stato pubblicato, in Francia, il rapporto dell’inchiesta condotta dall’Inspection Générale des Affaires Sociales (IGAS) sui medicinali contenenti valproato di sodio: Dépakine®, Dépakote®, Dépamide®, Micropakine® e generici.
L’IGAS è un ente francese, che dipende direttamente dai ministri della Sanità, del lavoro e degli affari sociali, con funzioni consultive, di controllo e valutazione delle politiche e delle strutture in campo sociale (Sanità, lavoro, formazione, assistenza sociale, ecc.) e per l’elaborazione di progetti finalizzati alla modernizzazione dello Stato.
Il valproato di sodio è un anticonvulsivante utilizzato nel trattamento del disordine bipolare e dell’epilessia dal 1967, che rimane ancora un trattamento di riferimento difficilmente sostituibile, nonostante i rischi teratogeni emersi negli anni.
Nel dicembre 2014, è stata completata la rivalutazione europea del profilo rischio/beneficio dei farmaci a base di valproato di sodio nelle donne in età fertile (Cfr. http://www.farmaci-fc.it/2014/12/30/aifa-le-principali-notizie-di-dicembre-sulla-sicurezza-dei-farmaci/#more-2201 ).
A seguito di tale rivalutazione, l’Agence française de sécurité sanitaire des produits de santé (ANSM), come le altre Agenzie regolatorie europee, ha adottato nuove regole per la prescrizione di queste specialità medicinali, al fine di minimizzare il rischio.
Nel giugno 2015, il ministro francese della Sanità ha incaricato l’IGAS di un’indagine conoscitiva sui prodotti farmaceutici contenenti valproato di sodio (Depakine ®, Depakote, Dépamide®, Micropakine® e generici).
In esecuzione del mandato ministeriale, l’inchiesta ha indagato le reali condizioni di utilizzo dei farmaci, ha ricostruito la sequenza delle decisioni prese in Francia, in seguito allo sviluppo delle conoscenze, comparandole con quelle adottate negli altri paesi europei e si è concentrata sull’aggiornamento delle informazioni fornite a pazienti e medici prescrittori, finendo per valutare l’efficienza dell’intero sistema francese di Farmacovigilanza.
I risultati
Gli effetti teratogeni del valproato sono noti dagli anni ’80, per quanto riguarda le anomalie di chiusura del tubo neurale (spina bifida), a partire dal 2000 sono stati progressivamente documentati ritardi nello sviluppo e disturbi dello spettro autistico nei bambini esposti in utero.
I rischi mettevano in discussione l’utilizzo del valproato per le donne in età fertile, ma le caratteristiche delle malattie trattate non permettevano la semplice interruzione della terapia e richiedevano decisioni terapeutiche che tenessero conto, oltre che di rischi e benefici, anche delle alternative disponibili.
Vista la gravità dei rischi per il nascituro, è necessario che le pazienti siano adeguatamente informate.
Il principale strumento di informazione sul farmaco, rivolto al paziente, è il foglietto illustrativo, redatto dall’industria farmaceutica e sottoposto all’Agenzia regolatoria del paese, mentre al medico è rivolto il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto (RCP). Entrambi devono essere aggiornati tenendo conto delle nuove evidenze scientifiche.
L’inchiesta ha rilevato che l’esplicitazione dei rischi, nei foglietti illustrativi, si è avuta solo dal 2010 e, fino a quel momento erano presenti solo generici consigli per le donne, come «consultare il proprio medico, in caso di gravidanza». Per quanto riguarda gli RCP, sono stati rilevati ritardi negli aggiornamenti, che recepiscono le nuove acquisizioni scientifiche: in diversi paesi europei, tutti i possibili rischi sono menzionati dagli anni 2003-2004, mentre in Francia bisogna attendere il 2006. Sono state, inoltre, rilevate differenze di informazioni negli RCP delle diverse specialità medicinali.
Queste ritardi, osserva il rapporto, pongono degli interrogativi sull’intero sistema francese di Farmacovigilanza ed evidenziano la necessità di rinforzarne le procedure. Il direttore generale della ANSM ha, quindi, indicato la Farmacovigilanza come una priorità e ha impegnato i mezzi disponibili dell’Agenzia in questo senso, resta da finalizzarne l’organizzazione. Il rapporto conclude che, in materia di Farmacoepidemiologia, è assolutamente necessaria la definizione di una strategia, con linee di indirizzo fissate dal ministero della Salute ed attuata dall’agenzia regolatoria, che si avvalga dei registri delle malformazioni congenite e delle banche dati disponibili e che potrebbe prevedere anche il reclutamento di una coorte dei genitori e dei bambini esposti in utero ai farmaci oggetto della sorveglianza post-marketing.
Il rapporto segnala una certa inerzia anche delle istituzioni comunitarie e l’assenza di una procedura per il recepimento dei diversi tipi di segnali di Farmacovigilanza, che causa un periodo di incertezza, spesso di diversi anni, tra la formulazione di un’ipotesi verosimile e la certezza clinica e la prova scientifica che si tratta di una Reazione Avversa.
In appendice, il rapporto pubblica la bibliografia e gli abstract delle pubblicazioni scientifiche sull’argomento, la cronologia delle decisioni amministrative relative alle specialità medicinali contenenti valproato di sodio, la tavola comparativa dell’evoluzione degli RCP e foglietti illustrativi francesi di Depakine, Depakote e Depamide ed il quadro comparativo degli RCP e foglietti illustrativi dei paesi dell’Unione Europea, nel 2013.
Inspection Générale des Affaires Sociales (IGAS), Enquête relative aux spécialités pharmaceutiques contenant du valproate de sodium. Rapport
http://www.igas.gouv.fr/IMG/pdf/2015-094R.pdf
AIFA: Nota Informativa Importante sui farmaci contenenti valproato (05/02/2015)
Scheda acido valproico sul portale Farmaci in gravidanza, che nasce dalla collaborazione tra AIFA e ministero della Salute, ma non è aggiornata alla rivalutazione europea del 2014:
http://www.farmaciegravidanza.gov.it/content/acido-valproico