Uno studio internazionale multicentrico di coorte.
Le incretine sono farmaci relativamente nuovi, per il trattamento del diabete di tipo 2. Comprendono gli inibitori della dipeptidil-peptidasi 4 (DPP-4) e gli analoghi del GLP-1.
Questi farmaci sono stati associati ad un minor rischio di ipoglicemia e ad effetti favorevoli sul peso corporeo, però è sorta la preoccupazione che il loro uso possa essere associato allo sviluppo del cancro al pancreas.
Questa preoccupazione è stata accresciuta da un’analisi del database delle Reazioni Avverse a Farmaco (ADR) della statunitense Food and Drug Administration, dalla quale è risultato che il tasso di segnalazione spontanea di cancro al pancreas è stato di 2,9 e 2,7 volte superiore con exenatide e sitagliptin, rispetto ad altri ipoglicemizzanti orali.
Studi randomizzati e controllati non hanno confermato questo segnale, ma si trattava, perlopiù, di studi di breve durata e non progettati o dimensionati per valutare il rischio di cancro al pancreas.
Ad oggi, sei studi osservazionali hanno valutato l’associazione tra incretine e rischio di cancro al pancreas. Questi studi hanno, tuttavia, fornito risultati contrastanti e diversi avevano limiti metodologici.
Le agenzie regolatorie hanno chiesto ulteriori studi su questa potenziale ADR.
Allo stesso fine, la rete canadese per gli studi osservazionali sugli effetti dei farmaci (Canadian Network for Observational Drug Effect Studies CNODES) ha progettato questo grande studio multicentrico internazionale per determinare se l’uso delle incretine sia associato ad un aumento del rischio di cancro al pancreas.
Obiettivi
Determinare se l’uso di incretine sia associato ad un aumento del rischio di cancro al pancreas incidente, rispetto alle sulfoniluree, nelle persone con diabete di tipo 2.
Metodi
Design: grande studio di coorte multicentrico, basato sulla popolazione di Stati Uniti, Regno Unito e Canada.
È stata arruolata una coorte di 972.384 pazienti, che hanno iniziato il trattamento con farmaci antidiabetici tra il 1 gennaio 2007 ed il 30 giugno 2013, con follow-up fino al 30 giugno 2014.
Principali esiti e misure
All’interno di ciascuna coorte è stato condotta un’analisi caso-controllo nidificata, dove i casi incidenti di cancro al pancreas sono stati abbinati ad un massimo di 20 controlli per sesso, età, data di ingresso nella coorte e durata del trattamento. Gli hazard ratio e gli Intervalli di Confidenza (IC) al 95% per il cancro incidente del pancreas sono stati stimati, confrontando l’uso di incretine con l’uso di sulfaniluree, a distanza di un anno in considerazione del periodo di latenza della malattia. Analisi secondarie hanno valutato se il rischio variava per classe (inibitori della DPP-4 e analoghi del GLP-1) o per durata di utilizzo.
Gli hazard ratio specifici sono stati raggruppati utilizzando modelli ad effetti casuali.
Risultati
Su 2.024.441 anni/persona di follow-up, è stato diagnosticato cancro al pancreas di nuova insorgenza a 1221 pazienti (tasso di incidenza 0,60/1000 anni-persona).
Rispetto alle sulfoniluree, le incretine non sono state associate ad un aumentato rischio di cancro al pancreas (pooled hazard ratio aggiustato 1.02, IC 95% 0,84-1,23). Analogamente, il rischio non è variato per classe e manca l’evidenza di una relazione durata-risposta.
Conclusioni
In questo ampio studio basato sulla popolazione, l’uso di incretine non è risultato associato ad un aumento del rischio di cancro al pancreas, rispetto alle sulfoniluree, in pazienti seguiti fino ad otto anni.
Si tratta di risultati rassicuranti, ma questa potenziale Reazione Avversa a Farmaco dovrà essere monitorata a lungo termine, tenendo conto dei tempi di latenza del tumore.
L Azoulay, KB Filion, RW Platt, M Dahl, CR Dormuth, KK Clemens, M Durand, DN Juurlink, LE Targownik, TC Turin, JM Paterson, P Ernst,
Incretin based drugs and the risk of pancreatic cancer: international multicentre cohort study
BMJ 2016;352:i581