Uno studio di coorte condotto su cinque milioni di donne francesi.
Circa 104 milioni di donne nel mondo usano contraccettivi orali.
Nella maggior parte dei paesi, sono disponibili vari tipi di pillole e gli studi hanno mostrato un aumento del rischio di tromboembolia venosa, con l’uso dei contraccettivi orali combinati.
Il rischio varia a seconda del tipo di progestinico e diminuisce con la durata d’uso e la riduzione del dosaggio degli estrogeni.
La scelta ottimale deve prendere in considerazione anche i rischi di ictus e infarto. Pochi studi hanno esaminato questa relazione e, quelli che sono disponibili, hanno avuto risultati contrastanti.
L’entità del rischio arterioso, secondo il dosaggio di estrogeni (etinilestradiolo 20 mg v 30-40 mg) non è stato stabilito per tutti i progestinici.
In Francia, durante il periodo dello studio, erano disponibili otto combinazioni rimborsabili dal servizio sanitario nazionale, che si differenziavano per il tipo di progestinico (noretisterone, levonorgestrel, desogestrel, gestodene, norgestrel) e per la dose di estrogeni contenuti (da 20 a 50 mg).
Obbiettivi
Valutare, in condizioni di vita reale in Francia, il rischio assoluto e relativo di embolia polmonare, ictus ischemico e infarto del miocardio, associati agli otto contraccettivi orali in base al tipo di progestinico e alla dose di estrogeni.
Metodi
Disegno: studio osservazionale di coorte.
Setting: dati del servizio sanitario nazionale francese incrociati con i dati delle dimissioni ospedaliere.
Partecipanti: 4.945.088 donne di età 15-49 anni, residenti in Francia, con almeno un rimborso per contraccettivi orali e nessun precedente ricovero in ospedale per cancro, embolia polmonare, ictus ischemico o infarto miocardico, tra il luglio 2010 ed il settembre 2012.
Principali esiti da misurare: rischi relativi e assoluti di embolia polmonare, ictus ischemico e infarto miocardico.
Risultati
La coorte ha generato 5.443.916 anni-persona di uso di contraccettivi orali e sono stati osservati 3.253 eventi avversi: 1.800 embolie polmonari (33 per 100.000 anni-persona), 1.046 ictus ischemici (19 per 100.000 anni-persona) e 407 infarti miocardici (7 per 100.000 anni-persona). Dopo aggiustamento per progestinici e fattori di rischio, i rischi relativi per le donne che usano estrogeni a basso dosaggio (20 mg v 30-40 mg) erano: 0,75 (IC 95% 0,67-0,85) per embolia polmonare, 0,82 (0,70-0,96) per ictus ischemico e 0,56 (0,39-0,79) per infarto miocardico. Dopo aggiustamento per dose di estrogeni e fattori di rischio, desogestrel e gestodene sono risultati associati a rischi relativi per embolia polmonare significativamente più alti rispetto a levonorgestrel (rispettivamente, 2.16, 1.93-2,41 e 1,63, 1,34-1,97). Levonorgestrel combinato con 20 mg di estrogeni è risultato associato ad un rischio, per ciascuno dei tre eventi avversi gravi, significativamente più basso rispetto a levonorgestrel con 30-40 mg di estrogeni.
Conclusioni
A parità di dosaggio di estrogeni, desogestrel e gestodene sono risultati associati a rischi significativamente più elevati di embolia polmonare, ma non tromboembolia arteriosa, rispetto a levonorgestrel. Per lo stesso tipo di progestinico, il dosaggio di 20 mg di estrogeni era associato a minori rischi di embolia polmonare, ictus ischemico e infarto del miocardio, rispetto al dosaggio di 30-40 mg.
A Weill, M Dalichampt, F Raguideau, P Ricordeau, PO Blotière, J Rudant, F Alla, M Zureik
Low dose oestrogen combined oral contraception and risk of pulmonary embolism, stroke, and myocardial infarction in five million French women: cohort study
BMJ 2016;353:i2002