La sindrome da deficit di attenzione e iperattività negli adolescenti

logo jama 2014

Una revisione sistematica delle evidenze disponibili per i trattamenti.

 

 

 

Sebbene la sindrome da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sia altamente prevalente negli adolescenti ed il disordine spesso persista nell’età adulta, la maggior parte degli studi è condotta su bambini; di conseguenza, poco si conosce sul trattamento della sindrome negli adolescenti.

Obiettivi

Revisionare le evidenze per i trattamenti farmacologici e psicosociali della ADHD, negli adolescenti.

Metodi

La ricerca è stata condotta sui database: CINAHL Plus, MEDLINE, PsycINFO, ERIC e the Cochrane Database of Systematic Reviews. Sono stati selezionati articoli sul trattamento della  ADHD negli adolescenti pubblicati tra il 1° gennaio 1999 ed il 31 gennaio 2016. Per la valutazione della qualità degli studi, sono stati utilizzati i McMaster University Effective Public Health Practice Project criteria e, per i livelli delle evidenze, gli Oxford Centre for Evidence-Based Medicine criteria.

Risultati

Sono stati selezionati 16 trial randomizzati e 1 meta-analisi di trattamenti farmacologici e psicosociali dell’ADHD, con 2.668 partecipanti trai 12 e i 18 anni. L’evidenza di efficacia è risultata più forte  per i farmaci stimolanti metilfenidato e anfetamine a rilascio esteso (livello 1B Oxford Centre for Evidence-Based Medicine criteria) e per l’atomoxetina, piuttosto che per gli agonisti α2-adrenergici a rilascio esteso guanfacina o clonidina (per quest’ultima non ci sono studi). Nella scala di valutazione della ADHD, con punteggio da 0 (= meno sintomatico) a 54 (massimo livello dei sintomi), sia i trattamenti stimolanti che quelli non stimolanti hanno portato a riduzioni clinicamente rilevanti: da 14.93 a 24.60 punti assoluti.

Il trattamento psicosociale, che combina tecniche comportamentali, cognitivo-comportamentali e tecniche di sviluppo di abilità, ha dato miglioramenti da piccoli a medi (Cohen d, 0.30-0.69) per i sintomi valutati dai genitori, sintomi concorrenti emozionali o comportamentali e funzioni interpersonali. I trattamenti psicosociali erano associati a miglioramenti più solidi (Cohen d 0.51-5.15) nelle abilità accademiche e organizzative, come riuscire a completare i compiti a casa e saper usare un’agenda.

Conclusioni

Le evidenze supportano l’uso di formulazioni di metilfenidato, anfetamine e guanfacina a rilascio esteso e atomoxetina, per migliorare i sintomi dell’ADHD negli adolescenti. I trattamenti psisociali, che includono gestione delle contingenze del comportamento, rafforzamento motivazionale, tecniche di formazione di abilità accademiche, organizzative e sociali, sono stati associati ad effetti inconsistenti sui sintomi dell’ADHD e a maggiori benefici sulle abilità organizzative e accademiche.

Sono necessari ulteriori studi sui trattamenti negli adolescenti, che includano combinazioni di trattamenti farmacologici e psicosociali.

 

E Chan, JM Fogler, PG Hammerness,

Treatment of Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder in Adolescents. A Systematic Review

JAMA. 2016;315(18):1997-2008. doi:10.1001/jama.2016.5453.

http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=2520634

LinkedIn
Share
Instagram
WhatsApp
Panoramica Privacy
Centro Regionale FarmacoVigilanza Sardegna

Questo sito utilizza cookies in modo da permettere un'esperienza di navigazione fluida. Le informazioni presenti nei cookies vengono immagazzinate nel browser e hanno la funzione di permetterci di riconoscere l'utente e capire quali sezioni del sito vengono visualizzate.

Cookies strettamente necessari

Questi sono Cookies strettamente necessari e devono essere abilitati per permettere la navigazione.

Disabilitando questa opzione, non saremo in grado di salvare le preferenze dell'utente. che dovrà esprimere nuovamente la preferenza sull'utilizzo dei cookie ogni volta che accede al sito.