I dati aggiornati dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ricorda che l’influenza può causare conseguenze gravi e anche morte, nella popolazione a rischio ed il modo migliore per evitarla è il vaccino.
È preferibile vaccinarsi prima dell’inizio dell’influenza stagionale, per avere una maggiore copertura, ma anche una vaccinazione tardiva può comunque essere utile a prevenire l’infezione.
La vaccinazione anti-influenzale è raccomandata per i gruppi maggiormente a rischio, quali gli operatori sanitari, le donne in gravidanza, i bambini ≤ 5 anni, gli anziani (≥ 65 anni), le persone con condizioni mediche croniche come HIV/AIDS, asma, malattie cardiache o epatiche e diabete.
Il virus influenzale evolve costantemente e, due volte l’anno, l’OMS rende note le indicazioni per aggiornare la composizione del vaccino. Il vaccino per la stagione influenzale 2016-2017, per l’emisfero settentrionale, è stato aggiornato nel febbraio 2016 e contiene 2 virus di tipo A (H1N1 and H3N2) ed 1 di tipo B ( Cfr. http://www.farmaci-fc.it/2016/03/08/il-vaccino-antinfluenzale-per-la-stagione-20162017/#more-4955 ).
Qual è il trattamento consigliato, in caso di influenza? Gli antibiotici non sono efficaci contro i virus. La maggior parte delle persone guarisce nel giro di una settimana (è consigliabile riposo e bere molta acqua). Nel caso di persone particolarmente fragili, è possibile utilizzare i farmaci antivirali per l’influenza, al fine di evitare complicazioni e morte, ma bisogna tener presente che i virus influenzali possono sviluppare resistenza; inoltre, questi farmaci devono essere somministrati precocemente (entro le 48 ore dall’insorgenza dei sintomi).
L’influenza si può diffondere rapidamente. Per ostacolarne la diffusione possono essere adottate misure elementari come coprire bocca e naso con un fazzoletto, quando si tossisce e lavare le mani regolarmente.
L’influenza stagionale è causata da piccole modificazioni di virus che hanno già circolato e nei confronti dei quali alcuni individui possono essere già immunizzati. Si verifica una pandemia quando emerge un virus influenzale molto differente dai precedenti e nei confronti del quale la maggior parte della popolazione non è immunizzata, cosa che ne facilita la diffusione. I virus dell’influenza stagionale possono contribuire all’emergere di una pandemia; d’altro canto, una volta che un virus pandemico si è stabilito, come nel caso della pandemia A (H1N1) nel 2009, può a sua volta diventare un virus stagionale.
Nella stagione in corso, molti paesi, specie in Europa e Asia Orientale, hanno raggiunto il picco influenzale precocemente, rispetto agli anni passati. Nel mondo, è risultato predominante il virus dell’influenza A(H3N2). Ad oggi, la maggior parte dei virus influenzali era simile a quelli del vaccino attualmente in uso.
I centri nazionali per l’influenza di 97 Paesi hanno inviato i dati a FluNet, nel periodo dal 26 dicembre 2016 all’8 gennaio 2017 e i laboratori dell’OMS hanno analizzato oltre 165.297 campioni, nello stesso periodo: 40.259 sono risultati positivi per i virus influenzali, 38.809 (96.4%) dei quali, erano del tipo A e 1.450 (3.6%) del tipo B.
http://www.who.int/influenza/surveillance_monitoring/updates/2017_01_23_surveillance_update_281.pdf