Rischio di malformazioni congenite associate a farmaci antiepilettici

Uno studio prospettico di coorte pubblicato su Lancet Neurology descrive la prevalenza di malformazioni congenite maggiori in neonati di madri in terapia per epilessia.

 

 

Il rischio di teratogenicità associato ai farmaci antiepilettici rappresenta un motivo di interesse per molti professionisti di diverse discipline, anche perché in certi casi si tratta di farmaci che hanno acquisito un ruolo all’infuori del contesto specifico delle sindromi epilettiche.
Un esempio di questi è il valproato, il cui potenziale teratogeno è noto al punto da indurre l’Agenzia Europea del Farmaco a sconsigliarne l’uso non solo in gravidanza ma anche in tutte le donne in età fertile. Nondimeno, il suo utilizzo nel trattamento dei disturbi dell’umore si fa sempre più frequente, il che non sempre va di pari passo con la consapevolezza dei rischi ad esso associati da parte di chi lo prescrive.

Lo studio si prefissa come obiettivo primario il calcolo del rischio di malformazioni congenite maggiori (definite come anomalie anatomiche di importanza chirurgica, medica, funzionale o estetica), entro un anno dalla nascita, di bambini esposti durante la vita intrauterina a una tra otto comuni terapie per l’epilessia: carbamazepina, lamotrigina, levetiracetam, oxcarbazepina, fenobarbital, fenitoina, topiramato e valprato.
Quando possibile i dati sono stati stratificati sulla base del dosaggio.

6393 donne incluse nello studio hanno contribuito a un totale di 7555 gravidanze.
Nella tabella seguente vengono riassunti i risultati in termini di prevalenza assoluta per ogni farmaco:

FarmacoN° gravidanzePrevalenza di malformazioni
lamotrigina25142,9%
carbamazepina19575,5%
valproato138110,3%
levetiracetam5992,8%
oxcarbazepina3333,0%
fenobarbital2946,5%
topiramato1513,9%
fenitoina1256,4%

 

Si tenga conto che una recente meta-analisi ha evidenziato un rischio di sviluppare malformazioni congenite nei feti non esposti a farmaci antiepilettici pari al 2,6%.

Si evince come la lamotrigina risulti uno dei farmaci più sicuri durante la gravidanza, tanto che spesso lo si è utilizzato come gruppo di controllo negli studi che comparano gli effetti teratogeni tra i diversi farmaci per l’epilessia a disposizione.

 

Per quattro dei farmaci sopra citati è stato possibile stratificare il rischio sulla base della dose:

FarmacoDosaggio (mg/die)Prevalenza di malformazioni
lamotrigina<325
>325
2,5%
4,3%
carbamazepina<700
>700
4,5%
7,2%
valproato<650
>650 & <1450
>1450
6,3%
11,3%
25,2%
fenobarbital<80
>80 & <130
>130
2,7%
6,2%
11,7%

 

Sono state identificate malformazioni congenite di varia entità e natura, in ogni caso i difetti cardiaci si sono rivelati i più comuni, seguiti da ipospadia, malformazioni multiple, difetti renali, quindi difetti del tubo neurale.
Solo in 76 casi (19,8%), su un totale di 383 nati con malformazioni, la diagnosi è stata prenatale, mediante ecografia.

In conclusione, questo studio costituisce la più esauriente analisi di confronto tra diversi farmaci antiepilettici con riguardo al potenziale teratogeno. Di fatto fornisce informazioni essenziali per il clinico non solo per valutare le diverse strategie terapeutiche nel trattamento dell’epilessia di donne in età fertile ma anche nell’ambito delle altre indicazioni terapeutiche possibili.

Tomson et al. Comparative risk of major congenital malformations with eight different antiepileptic drugs: a prospective cohort study of the EURAP registry
The Lancet Neurology , Volume 17 , Issue 6 , 530 – 538. https://doi.org/10.1016/S1474-4422(18)30107-8
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