Associazione tra tramadolo e ipoglicemia

Una possibile associazione di tramadolo (e metadone) con ipoglicemia potrebbe, se dimostrata, portare a dover escludere dal trattamento alcune categorie di pazienti a rischio.

 

 

 

Il tramadolo, un oppioide sintetico ad azione centrale, è stato approvato nel 1995, e nel corso degli anni ha acquisito un ruolo molto importante nella terapia del dolore di intensità da moderata a severa. Questa relativa popolarità deriva dal fatto che, se messo a confronto con gli altri farmaci oppiacei a disposizione, il suo profilo di sicurezza risulta essere migliore, dato il minor potenziale di indurre depressione respiratoria, ma anche grazie al minor rischio di sviluppare dipendenza. C’è da dire però a tal proposito che nel 2014 la Drug Enforcement Agency degli Stati Uniti, rivalutando il potenziale d’abuso di questo farmaco, lo ha ri-categorizzato inserendolo in tabelle più restrittive all’interno del Controlled Substance Act, forse anche in relazione alla “epidemia da oppiacei” (su prescrizione medica) che sta avvenendo in USA.

Gli eventi avversi più tipici sono gli stessi della classe degli oppiacei, come ad esempio: capogiri/vertigini, nausea, stipsi, cefalea, sonnolenza, vomito, prurito. Più rari e più gravi sono invece la sindrome serotoninergica e le convulsioni.

Esistono numerosi casi in letteratura che riportano un ulteriore, singolare, evento avverso: l’ipoglicemia. Essa sembra essersi verificata sia in pazienti diabetici che non. risolvendosi comunque con la sospensione del farmaco.

Anche se a prima vista potrebbe sembrare un evento avverso minore, l’ipoglicemia può portare ad alterazioni cognitive, danno retinico e quindi calo della vista, rischio di cadute, e numerose altre condizioni che possono peggiorare lo stato di salute e/o la qualità di vita.

Per indagare a fondo sul problema, alcuni ricercatori statunitensi hanno preso in considerazione un totale di 145404 segnalazioni di eventi avversi che riguardavano tutta una serie di farmaci oppiacei (tramadolo, codeina, idrocodone, ossicodone, ossimorfone, idromorfone, morfina, fentanyl, metadone, destropropossifene, tapentadolo) somministrati in monoterapia (57,53% del totale), inibitori selettivi della noradrenalina (duloxetina, venlafaxina, desvelafaxina, milnacipran) in monoterapia (31.08% del totale), inibitori dell’N-metil-D-aspartato (atomoxetina, destrometorfano, ketamina, memantina) (11.37% del totale). Tutto questo in modo da prendere in considerazione i tre meccanismi biochimici che si attribuiscono agli effetti del tramadolo.

L’analisi statistica ha permesso quindi di concludere che il tramadolo e il metadone sono le uniche sostanze associate significativamente all’ipoglicemia, suggerendo che potrebbero esistere meccanismi biochimici specifici alla base di questa alterazione che differiscono dai classici target molecolari degli oppiacei.

Purtroppo, basandosi questo studio sulle segnalazioni spontanee di evento avverso, questi risultati forniscono un risultato che non necessariamente si può estendere alla popolazione generale, in ogni caso, potrebbe essere ragionevole, se in futuro questa associazione dovesse essere dimostrata con maggiore evidenza, evitare la somministrazione di tramadolo nelle persone a rischio di andare incontro ad ipoglicemia o che già presentano complicanze cliniche legate ad essa.

 

Makuns T. et al. “Retrospective analysis reveals significant association of hypoglycemia with tramadol and methadone in contrast to other opioids”
Nature – Scientific Reports, 2019. https://doi.org/10.1038/s41598-019-48955-y

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