L’herpes zoster è una comune e debilitante condizione causata dalla riattivazione del virus della varicella zoster ed è spesso caratterizzato da rash cutaneo vescicolare doloroso.
Nella popolazione generale il rischio di manifestare herpes zoster è attorno al 30% e presenta una maggiore incidenza nei soggetti anziani e negli immunodepressi.
Una complicanza importante dell’HZ è la nevralgia postherpetica, in cui il dolore persiste per mesi o anni dopo la risoluzione dell’eruzione cutanea ma, oltre alle manifestazioni cutanee, può causare disturbi neurologici come la meningoencefalite, manifestazioni oculari come uveiti e cheratiti e compromissione di altri organi e apparati quali polmoni e tratto gastro-intestinale.
I pazienti con artrite reumatoide presentano un rischio quasi doppio rispetto alla popolazione generale e tale rischio può essere ulteriormente aumentato dalle terapie immunomodulatorie prescritte per il trattamento dell’AR, come i glucocorticoidi e alcuni farmaci antireumatici modificanti la malattia (b-DMARD).
L’Upadacitinib è un inibitore orale della Janus chinasi (JAK) progettato per avere maggiore selettività per JAK1 rispetto a JAK2, JAK3 e TYK2 ed è approvato per il trattamento dell’AR alla dose di 15 mg una volta al giorno.
I tassi di incidenza/evento per l’herpes zoster sono stati determinati nei pazienti che ricevevano Upadaticinib (in monoterapia o terapia combinata) in sei studi randomizzati di fase III (cut-off dei dati il 30 giugno 2020) e confrontati anche con dati di pazienti che ricevevano metotrexato in monoterapia e adalimumab + metotrexato.
In questa analisi sono stati inclusi un totale di 5306 pazienti dei quali, 314 hanno ricevuto metotrexato in monoterapia, 579 adalimumab+metotrexato, 3209 Upadaticinib 15 mg e 1204 Upadaticinib 30 mg. Il tasso di incidenza di HZ/100 pazienti per anno è stato 0,8 (da 0,3 a 1,9) nella monoterapia con metotrexato, 1,1 (da 0,5 a 1,9) nella terapia con adalimumab + metotrexato , 3,0 (da 2,6 a 3,5) con upadaticinib da 15mg e 5,3 (da 4,5 a 6,2) con upadaticinib da 30 mg . La maggior parte dei pazienti erano donne e la fascia d’età media è stata tra il 53,3 e i 61,1 anni.
Nei gruppi trattati con Upadaticinib da 15 e da 30 mg, si è verificata una forma severa di herpes zoster rispettivamente nello 0,3% e nell’1,2 % dei casi. La forma disseminata, con solo interessamento cutaneo, si è verificata nel 5,9% dei casi con la formulazione da 15 mg e nel 7,3% con la formulazione da 30 mg. In circa il 75% dei pazienti la manifestazione herpetica ha interessato un singolo dermatomo.
Pregresse manifestazioni di herpes zoster e l’etnia asiatica, che in generale sembra avere un tasso più elevato di herpes zoster rispetto alle altre popolazioni, sono stati fattori di rischio importanti nei pazienti in trattamento con upadaticinib.
In conclusione, è stato quindi evidenziato un incrementato rischio di manifestazione di herpes zoster in pazienti in cura con upadaticinib, rispetto a pazienti trattati con metotrexato e adalimumab + metotrexato; un maggiore rischio in pazienti a cui è stata somministrata una dose da 30mg rispetto a quella da 15 mg; un incremento del rischio, infine, nei pazienti di provenienza asiatica e che hanno già avuto in passato manifestazioni erpetiche.
Bibliografia
Winthrop KL, Nash P, Yamaoka K, Mysler E, Khan N, Camp HS, Song Y, Suboticki JL, Curtis JR. Incidence and risk factors for herpes zoster in patients with rheumatoid arthritis receiving upadacitinib: a pooled analysis of six phase III clinical trials. Ann Rheum Dis. 2022 Feb;81(2):206-213.
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