Concentrazioni di farmaci antiepilettici durante la gravidanza: Risultati dello studio Maternal Outcomes and Neurodevelopmental Effects of Antiepileptic Drugs (MONEAD)

Durante la gravidanza in donne con epilessia, concentrazioni ematiche più basse di farmaci antiepilettici possono avere conseguenze cliniche avverse. Obiettivo: Caratterizzare i cambiamenti di concentrazione associati alla gravidanza per diversi farmaci antiepilettici tra le donne con epilessia. Disegno, impostazione e partecipanti: L’iscrizione a questo studio di coorte prospettico e osservazionale, Maternal Outcomes and Neurodevelopmental Effects…

Durante la gravidanza in donne con epilessia, concentrazioni ematiche più basse di farmaci antiepilettici possono avere conseguenze cliniche avverse.

Obiettivo: Caratterizzare i cambiamenti di concentrazione associati alla gravidanza per diversi farmaci antiepilettici tra le donne con epilessia.

Disegno, impostazione e partecipanti: L’iscrizione a questo studio di coorte prospettico e osservazionale, Maternal Outcomes and Neurodevelopmental Effects of Antiepileptic Drugs (MONEAD), si è verificato dal 19 dicembre 2012 al 11 febbraio 2016, in 20 siti statunitensi. Le coorti iscritte includevano donne incinte con epilessia e partecipanti di controllo non incinte con epilessia. I criteri di inclusione erano donne di età compresa tra 14 e 45 anni, un quoziente di intelligenza superiore a 70 punti e, per la coorte di donne incinte, un’età gestazionale fetale inferiore a 20 settimane. Un totale di 1087 donne è stato valutato per l’ammissibilità; 397 sono state escluse e 230 hanno rifiutato. I dati sono stati analizzati dal 1° maggio 2014 al 30 giugno 2021.

Esposizione: concentrazioni plasmatiche del farmaco nelle donne che assumono la monoterapia o in combinazione con farmaci non interagenti. La coorte di donne incinte è stata monitorata fino a 9 mesi dopo il parto, con punti di tempo simili per i partecipanti al controllo.

Risultati e misure principali: Le concentrazioni normalizzate dalla dose sono state calcolate come concentrazioni plasmatiche totali o non legate dei farmaci divise per la dose totale giornaliera. La flebotomia è stata eseguita durante 4 visite di studio in gravidanza e 3 visite post partum per le donne incinte e 7 visite in 18 mesi per i partecipanti di controllo. L’ipotesi primaria era quella di testare i cambiamenti in gravidanza delle concentrazioni dose-normalizzate da campioni postpartum non gravide rispetto a quelle delle partecipanti di controllo.

Risultati: Delle 351 donne incinte e dei 109 partecipanti di controllo iscritti al MONEAD, 326 donne incinte (età mediana [range], 29 [19-43] anni) e 104 partecipanti di controllo (età mediana [range], 29 [16-43] anni) hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità per questa analisi. Rispetto ai valori post-partum, le concentrazioni normalizzate alla dose durante la gravidanza sono state diminuite fino al 56,1% per la lamotrigina (da 15,60 μg/L/mg a 6,85 μg/L/mg; P < .001), 36,8% per il levetiracetam (da 11,33 μg/L/mg a 7,16 μg/L/mg; P < .001), 17,3% per la carbamazepina (da 11,56 μg/L/mg a 7. 97 μg/L/mg; P = .03), 32,6% per l’oxcarbazepina (da 11,55 μg/L/mg a 7,79 μg/L/mg; P < .001), 30,6% per l’oxcarbazepina non legata (da 6,15 μg/L/mg a 4. 27 μg/L/mg; P < .001), 39,9% per lacosamide (26,14 μg/L/mg a 15,71 μg/L/mg; P < .001), e 29,8% per zonisamide (40,12 μg/L/mg a 28,15 μg/L/mg; P < .001). Nessun cambiamento significativo si è verificato per la carbamazepina non legata, carbamazepina-10,11-epoxide e topiramato, anche se una diminuzione è stata osservata per il topiramato (29,83 μg/L/mg a 13,77 μg/L/mg; P = .18). Inoltre, rispetto alle concentrazioni normalizzate dalla dose dei partecipanti al controllo, le concentrazioni mediane normalizzate dalla dose in gravidanza (SE) sono diminuite significativamente per settimana di età gestazionale: carbamazepina, -0,14 (0,06) μg/L/mg (P = .02); carbamazepina non legata, -0,04 (0,01) μg/L/mg (P = .01); lacosamide, -0,23 (0,07) μg/L/mg (P < .001); lamotrigina, -0. 20 (0,02) μg/L/mg (P < .001); levetiracetam, -0,06 (0,03) μg/L/mg (P = .01); oxcarbazepina, -0,14 (0,04) μg/L/mg (P < .001); oxcarbazepina non legata, -0,11 (0,03) μg/L/mg (P < . 001); e zonisamide, -0,53 (0,14) μg/L/mg (P < .001) tranne che per il topiramato (-0,35 [0,20] μg/L/mg a settimana) e la carbamazepina-10,11-epoxide (0,02 [0,01] μg/L/mg).

Conclusioni e rilevanza: I risultati dello studio suggeriscono che il monitoraggio del farmaco terapeutico dovrebbe iniziare all’inizio della gravidanza e che dosi crescenti di questi anticonvulsivanti possono essere necessarie durante il corso della gravidanza.

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Centro Regionale FarmacoVigilanza Sardegna

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