L’ipersensibilità ai farmaci gioca un ruolo significativo nel decorso clinico del paziente, dal vietare l’uso di alcuni farmaci come terapie di prima linea, all’essere una significativa causa di morbilità e mortalità. Sebbene esistano molteplici meccanismi per le reazioni di ipersensibilità (HSRs), le reazioni IgE mediate sono state le uniche ben studiate. Al contrario, esistono reazioni a farmaci non IgE-mediate che non sono state tradizionalmente studiate, sebbene risultino la forma più comune di ipersensibilità.
Le loro presentazioni sono molto variegate e possono variare in termini di gravità da reazioni lievi, reazioni solo cutanee, a gravi malattie sistemiche.
Complessivamente, sembra che le HSR non IgE-mediate da farmaci siano almeno altrettanto comuni, se non più comuni, rispetto alle reazioni IgE-mediate.
Gli alleli HLA sono stati tradizionalmente utilizzati per identificare alcuni pazienti a rischio di sindrome di ipersensibilità all’abacavir, ma studi più recenti hanno dimostrato che diversi altri alleli HLA sono associati a gravi reazioni avverse cutanee con altri vari farmaci.
Le reazioni non IgE-mediate hanno registrato un aumento dell’interesse della ricerca nell’ultimo decennio, con una maggiore enfasi sulla comprensione della presentazione clinica e della fisiopatologia sottostante.
Ci sono stati progressi significativi progressi nei test genetici degli alleli HLA che hanno fornito un approccio notevole nella previsione di alcuni tipi di gravi reazioni avverse cutanee (SCAR), e sono in fase di studio nuovi strumenti diagnostici che hanno mostrato un certo potenziale.
Permangono significative esigenze non soddisfatte per le reazioni non IgE-mediate, tra cui test diagnostici più affidabili, protocolli di premedicazione standardizzati e test diagnostici più affidabili, protocolli di premedicazione standardizzati e algoritmi di trattamento convalidati.
L’articolo qui presentato passa in rassegna i meccanismi proposti per le reazioni avverse a farmaci non IgE-mediate e i metodi per diagnosticarle.
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