È stato descritto un caso di uveite bilaterale, in seguito alla somministrazione di Brentuximab Vedotin, con caratteristiche di uveite simile a quelle della Sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada, caratterizzata, quindi, da una uveite granulomatosa cronica, bilaterale, con presenza di cellule infiammatorie, piccoli distacchi sierosi multipli intorno alla retina e alle pieghe dell’epitelio pigmentato retinico (RPE) confermati dalla tomografia ottica (OCT), nonché, clinicamente, da offuscamento della vista e fotofobia.
Il caso riguardava una paziente di 71 anni in terapia con Brentuximab Vedotin per linfoma di Hodgkin.
Brentuximab vedotin (BV) è un farmaco coniugato costituito da un anticorpo monoclonale anti-CD30 e da un agente antimitotico, la monometil-auristatina E (MMAE) ed è utilizzato per il trattamento di neoplasie ematologiche come il linfoma anaplastico a grandi cellule e il linfoma di Hodgkin.
È attivo sull’antigene CD30, un recettore del tnf espresso nelle cellule B e T attivate, nelle cellule Reed-Sternberg, tipiche del linfoma Hodgkin, e nelle cellule Hallmark, presenti nel linfoma anaplastico a grandi cellule.
Dopo l’internalizzazione del complesso anticorpo-farmaco coniugato con CD30, la monometil-auristatina E viene rilasciata all’interno della cellula, si lega alla tubulina e interrompe la rete di microtubuli all’interno della cellula, bloccando la divisione cellulare e provocando selettivamente la morte per apoptosi delle cellule tumorali che esprimono CD30
Le indagini eziologiche condotte sulla paziente non hanno evidenziato una chiara causa infettiva o infiammatoria.
La donna è stata trattata con metilprednisolone per via orale, inizialmente senza interrompere la terapia con brentuximab vedotin.
Successivamente, a causa del persistere della perdita dell’acuità visiva, la paziente ha sospeso il farmaco sospetto.
L’uveite ha risposto bene al trattamento con corticosteroidi e alla sospensione del brentuximab, ma alcuni mesi dopo si è avuto un rechallenge positivo quando è stato riiniziato il trattamento . Questo ha suggerito un probabile evento avverso a questo farmaco, in accordo con l’algoritmo di Naranjo.
Si ipotizza che l’uveite sia causata da un effetto diretto sulle cellule CD30+ del tessuto uveale, con perdita della loro funzione protettiva di regolazione immunitaria, e/o da effetti citotossici collaterali del farmaco coniugato antimitotico MMAE sulle cellule non tumorali circostanti. La crescente esperienza con l’immunoterapia fornirà in futuro maggiori informazioni (cliniche) su questi complessi meccanismi immunitari.
Bibliografia
Therssen S, et al. Brentuximab vedotin induced uveitis. Am J Ophthalmol Case Rep 2022; 26: 101440.