Nel corso degli ultimi anni, sono stati pubblicati numerosi studi che hanno valutato le possibili interazioni tra farmaci e fitoterapici. Tuttavia non è ancora chiaro l’impatto che queste interazioni possono avere sulla salute dei pazienti. Una meta-analisi e una revisione della letteratura pubblicata su Phamacological Research ci aiuta a riassumere le attuali evidenze.
I fitoterapici hanno fatto registrare, negli ultimi anni, un incremento importate nella loro vendita e utilizzo. Si stima infatti che il 20-35% dei pazienti che assumono terapie farmacologiche fanno concomitante uso di prodotti fitoterapici, condizione che predispone quindi all’insorgenza di possibili interazioni farmacologiche. Il presente studio si è focalizzato sulla ricerca delle interazioni farmaci-fitoterapici di tipo farmacocinetico e che quindi interferiscono sulla biodisponibilità del farmaco.
In letteratura sono oltre 4000 gli articoli che hanno valutato nei volontari sani l’effetto di queste interazioni. Gli autori hanno condotto sia una revisione della letteratura (su 32 articoli) sia una meta-analisi (su 11 studi clinici per un totale di 152 volontari sani).
In base ai risultati degli studi inclusi nella revisione della letteratura, gli autori suggeriscono che alcuni fitoterapici e, in particolare il the verde, possono determinare una riduzione significativa (di circa 85%) delle concentrazioni ematiche del beta-bloccante nadololo. Il meccanismo di interazione sembra essere legato alla capacità di alcuni cataboliti del the verde di competere con il trasportatore OATP1A2, proteina coinvolta nel uptake del nadololo.
Gli studi inclusi nella meta-analisi hanno permesso di valutare l’effetto dell’erba di San Giovanni (Iperico), l’Echinacea Purpurea, il Ginko Biloba e Il Cardo Mariano (Silybum marianum) sul midazolam e, in generale, sui farmaci soggetti a metabolismo da parte del citocromo epatico CYP3A4. In dettaglio, le evidenze attuali indicano che l’erba di San Giovanni riduce la biodisponibilità, accelera la clearance, riduce l’emivita e il picco di concentrazione del midazolam. L’Echinacea purpurea induce un incremento della clearence e una riduzione dell’emivita del midazolam. Nessun interazione farmacocinetica significativa è stata invece descritta tra midazolam e Ginko Biloba o Cardo Mariano. E’ utile ricordare che il citocromo CYP3A4 è uno dei principali enzimi epatici di fase I deputato alla detossificazione dei farmaci. Molti xenobiotici possono indurre o inibire la sua sintesi e quindi modificare il metabolismo i numerosi farmaci, determinando reazioni potenzialmente gravi.
I risultati dello studio indicano che i preparati contenenti the verde o l’erba di San Giovanni possono interagire con farmaci metabolizzati dal CYP3A4 o che competono con il trasportatore OATP1A2 e per tanto l’uso concomitante dovrebbe essere ritenuto non sicuro. Ulteriori studi clinici sono necessari per comprendere meglio l’impatto clinico di queste interazioni.
Awortwe C, Bruckmueller H, Cascorbi I. Interaction of herbal products with prescribed medications: A systematic review and meta-analysis. Pharmacol Res. 2019 Mar;141:397-408.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30660822