Eventi avversi cutanei dei farmaci sperimentali anti COVID-19

Attualmente non esistono farmaci approvati per il trattamento dell’infezione COVID-19, stiamo sperimentando l’efficacia di farmaci approvati per altre indicazioni. Conoscere il profilo di sicurezza e le interazioni con le terapie correnti è di importanza fondamentale. In ambito dermatologico è importante conoscere le lesioni cutanee ascrivibili a questi farmaci, per non confonderle con le manifestazioni cutanee dovute al coronavirus.

 

 

Tra le manifestazioni a livello cutaneo dell’infezione da COVID-19 si osservano:

  • Rash eritematoso
  • Edema acuto emorragico
  • Petecchie
  • Rash morbilliforme
  • Vescicole simil-varicella
  • Lesioni livedoidi
  • Orticaria localizzata o generalizzata
  • Papule eritematose confluenti
  • Placche

Ciò detto, può risultare difficile distinguere se la causa scatenante sia l’infezione virale oppure la relativa terapia farmacologica.

Per aiutare il processo di diagnosi differenziale, ci si può basare su alcuni reperti laboratoristici, quali:

  • linfocitosi atipica,
  • neutrofilia,
  • eosinofilina,
  • alti livelli plasmatici elevati di farmaco,
  • istamina,
  • triptasi e beta-triptasi,

oltre che esaminare a livello istopatologico le lesioni cutanee per la presenza di:

  • eosinofili,
  • edema,
  • infiammazione,

reperti che favorirebbero una diagnosi di reazione avversa dovuta a un farmaco sperimentale per il trattamento di COVID-19.

Tutto questo non può prescindere da un’anamnesi farmacologica dettagliata, che include il dosaggio, la data di prima somministrazione, la durata e le eventuali interruzioni del trattamento, il tempo intercorso tra l’inizio del farmaco e la reazione avversa, la presenza di reazioni avverse cutanee ad altre sostanze, oltre che una storia personale o familiare di allergia, atopia o ipersensibilità a farmaci.

Ideale, ma difficilmente attuabile in contesti reali, il cosiddetto rechallenge, ovvero il somministrare un farmaco sospetto di aver determinato una reazione avversa una seconda volta in epoca successiva alla risoluzione del quadro clinico, per verificare se le lesioni si ripresentano.

 

Quali sono i farmaci sperimentali per il trattamento di COVID-19 noti per causare reazioni cutanee?

  • Antimalarici: Clorochina e idrossiclorochina possono determinare eruzioni cutanee di varia natura, come pustulosi esantematosa acuta generalizzata, orticaria, prurito, pelle secca, rash, lesioni esfoliative simil-psoriasiche, sindrome di Stevens-Johnson, depigmentazione mucocutanea, alopecia e perdita di capelli.
  • Azitromicina: Non è affatto chiaro il ruolo di questo antibiotico nell’infezione da COVID-19; in ogni caso, è noto indurre manifestazioni cutanee anche gravi associate a febbre, angioedema, bruciore agli occhi, dolore alla pelle, rash generalizzati eritematosi o violacei, vesciche, desquamazione, pustolodermia tossica, anafilassi, sindrome DRESS, vasculite leucocitoblastica cutanea ed eruzion cutanee fisse.
  • Remdesivir: In questo caso i rash cutanei rappresentano l’evento avverso più comune
  • Oseltamivir/favipiravir: Oseltamivir Può causare sindrome di Stevens-Johnson ovvero necrolisi epidermica tossica, angioedema allergico o reazioni cutanee idiosincrasiche.
  • Ribavirin/Interferons: La ribavirina può causare eruzioni acneiformi, alopecia, sclerodermia localizzato, lesioni macupapuose ed exzematose, secchezza della pelle, prurito e rash. L’interferone può causare reazioni sul sito di iniezione, psoriasi, reazioni eczematose, alopecia, sarcoidosi, lupus, lesioni vasculitiche cutanee, psoriasi e reazioni lichenoidi; complessivamente si stima una probabilità per queste reazioni tra il 13% e il 23%.
  • Lopinavir/ritanavir e altri antiretrovirali: Eruzioni maculo papulose, eritroderma esfoliativo, sindrome di Stevens-Johnson, lesioni sul sito d iniezioni quali cisti, noduli, indurimenti o lesioni simil-sclerodermia, eruzioni lichenoidi, lipodistrofia, eritema annulare e fotosensibilità, ipo- e iper- pigmentazione delle unghie, della mucosa orale o della pelle, prurito, alopecia, paronichia, orticaria, ipersensibilità a puntura di insetti.
  • Nitazoxanide: Perdita di capelli, prurito, reazioni di tipo allergico quali orticaria, rash, arrossamenti cutanei.
  • Camostato mesilato/dornase alfa: Rash, prurito, subittero, e porpora.

 

Si tratta di una lista non completa dei farmaci approvati con altre indicazioni e che sono stati testati nell’infezione da COVID-19, ma per i quali ancora non esistono evidenze definitive circa l’efficacia terapeutica in questa malattia.

 

Türsen, Ü., Türsen, B. and Lotti, T. (2020), Cutaneous Sıde‐Effects of the Potentıal Covıd‐19 Drugs. Dermatologic Therapy. Accepted Author Manuscript. doi:10.1111/dth.13476

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