Nirsevimab per la profilassi del virus respiratorio sinciziale (VRS): scenari di intervento nella Regione Lazio

Vi riportiamo un lavoro presentato per il XXXIII Seminario Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” sull’utilizzo di Nirsevimab per la profilassi del virus respiratorio sinciziale (VRS). Introduzione. L’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è una delle principali cause di malattia respiratoria nei bambini nei primi…

Vi riportiamo un lavoro presentato per il XXXIII Seminario Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” sull’utilizzo di Nirsevimab per la profilassi del virus respiratorio sinciziale (VRS).

Introduzione. L’infezione da Virus Respiratorio Sinciziale (VRS) è una delle principali cause di malattia respiratoria nei bambini nei primi anni di vita, con un impatto significativosui ricoveri e sui costi sanitari. La recente introduzione del nirsevimab, un nuovo anticorpo monoclonale approvato per la profilassi del VRS, ha avviato un dibattito sull’opportunità di estendere la prevenzione, che fino a oggi, attraverso l’uso del palivizumab, era riservata a specifiche categorie considerate a rischio, a tutti i neonati. Il presente studio, integrando i dati di letteratura e real-world, valuta diversi scenari di intervento per la profilassi nella Regione Lazio, con particolare attenzione alla popolazione da trattare, ai costi e ai ricoveri attesi.

Metodi. Utilizzando i dati dei sistemi informativi sanitari regionali, sono stati identificati tutti i ricoveri per infezione da RSV (ICD-9-CM: 079.6; 466.11; 480.1) in bambini di età compresa tra 0 e 2 anni nel periodo 2018-2024. Sono state analizzate le caratteristiche della popolazione ricoverata e relativi fattori di rischio. Sulla base di questi dati, e tenendo conto dell’efficacia del nirsevimab sono stati ipotizzati diversi scenari di intervento [popolazione da trattare (P); costi stimati (C); ricoveri attesi (R)]. Per ogni scenario, sono stati inoltre valutati i risparmi associati alla riduzione dell’uso di palivizumab e dei ricoveri.


Risultati. Nella Regione Lazio, i dati 2018-2023 mostrano un aumento dei ricoveri per RSV nei bambini sotto i 2 anni, con un picco tra dicembre e febbraio. Le stagioni 2022/2023 e 2023/2024 hanno registrato un aumento significativo dei ricoveri rispetto al periodo pre COVID-19, mentre i ricoveri per altre infezioni respiratorie sono rimasti stabili. Nelle ultime due stagioni, il numero medio di ricoveri per VRS in bambini sotto un anno è stato di 1.016, con un costo medio di circa 2.797.050 €. Tra i ricoveri registrati nei bambini con 0-5 mesi di età, l’85,5% riguardava nati tra settembre e marzo. Sono stati ipotizzati tre scenari d
intervento: 1) prevenzione universale per tutti i neonati [P=29.314; C=6,7 milioni di euro; R=305); 2) prevenzione per la popolazione a rischio, riservata ai bambini più vulnerabili (P=1.295; C=297.850 €; R=1.107); 3) prevenzione epidemica mirata per neonati a rischio e bambini nati durante la stagione (P=19.760; 4,5 milioni di euro; R=399). Gli interventi potrebbero ridurre significativamente i ricoveri, con impatti sanitari ed economici variabili in base allo scenario scelto.

Conclusioni. L’analisi dei dati real-world, integrata con le stime di efficacia presenti in letteratura, consente di identificare diverse strategie di prevenzione per il VRS e di valutarne l’impatto in termini di popolazione, sostenibilità economica e riduzione dei ricoveri.

Belleudi Valeria, Servadio Michela, Finocchietti Marco, Addis Antonio
Dipartimento di Epidemiologia, Servizio Sanitario Regionale, Regione Lazio, Asl Roma 1, Roma

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