Nuove evidenze su statine e riduzione del rischio cardiovascolare.

Vi riportiamo uno studio pubblicato di recente che ha studiato l’associazione tra riduzione dei livelli di colesterolo LDL indotta dalle statine e riduzione assoluta e relativa di esiti clinici individuali. Importanza: L’associazione tra la riduzione indotta dalle statine dei livelli di colesterolo a bassa densità (LDL-C) e la riduzione del rischio assoluto per esiti individuali,…

Vi riportiamo uno studio pubblicato di recente che ha studiato l’associazione tra riduzione dei livelli di colesterolo LDL indotta dalle statine e riduzione assoluta e relativa di esiti clinici individuali.

Importanza: L’associazione tra la riduzione indotta dalle statine dei livelli di colesterolo a bassa densità (LDL-C) e la riduzione del rischio assoluto per esiti individuali, piuttosto che compositi, come la mortalità per tutte le cause, l’infarto miocardico o l’ictus, non è chiara.

Obiettivo: Valutare l’associazione tra la riduzione assoluta dei livelli di LDL-C con il trattamento con statine e la mortalità per tutte le cause, l’infarto miocardico e l’ictus, al fine di facilitare la condivisione delle decisioni tra clinici e pazienti e informare le linee guida cliniche e le politiche sanitarie.

Fonti dei dati: PubMed e Embase sono state consultate per identificare gli studi idonei dal gennaio 1987 al giugno 2021.

Selezione degli studi: Studi clinici randomizzati di grandi dimensioni che hanno esaminato l’efficacia delle statine nella riduzione della mortalità totale e degli esiti cardiovascolari, con una durata pianificata di 2 anni o più e che riportano modifiche assolute nei livelli di LDL-C. Le interventi comprendevano il trattamento con statine (inibitori della 3-idrossi-3-metilglutaril-CoA reduttasi) rispetto al placebo o alle cure abituali. I partecipanti erano uomini e donne di età superiore ai 18 anni.

Estrazione dei dati e sintesi: Tre revisori indipendenti hanno estratto i dati e/o valutato la qualità metodologica e la certezza delle prove utilizzando lo strumento “Risk of Bias 2” e il sistema “Grading of Recommendations, Assessment, Development and Evaluation” (GRADE). Eventuali differenze di opinione sono state risolte tramite consenso. Sono stati effettuati meta-analisi e una meta-regressione.

Esiti principali e misure: Esito primario: mortalità per tutte le cause. Esiti secondari: infarto miocardico, ictus.

Risultati: Sono stati inclusi 21 studi nell’analisi. Le meta-analisi hanno mostrato riduzioni nel rischio assoluto dello 0,8% (IC 95%, 0,4%-1,2%) per la mortalità per tutte le cause, dell’1,3% (IC 95%, 0,9%-1,7%) per l’infarto miocardico e dello 0,4% (IC 95%, 0,2%-0,6%) per l’ictus nei pazienti randomizzati al trattamento con statine, con riduzioni del rischio relativo associate del 9% (IC 95%, 5%-14%), 29% (IC 95%, 22%-34%) e 14% (IC 95%, 5%-22%) rispettivamente. Una meta-regressione che ha esplorato la potenziale associazione mediata dalla magnitudine della riduzione del LDL-C indotta dalle statine con gli esiti non è risultata conclusiva.

Conclusioni e rilevanza: I risultati di questa meta-analisi suggeriscono che le riduzioni del rischio assoluto del trattamento con statine in termini di mortalità per tutte le cause, infarto miocardico e ictus sono modeste rispetto alle riduzioni del rischio relativo, e la presenza di significativa eterogeneità riduce la certezza delle prove. Non è stata stabilita un’associazione conclusiva tra le riduzioni assolute dei livelli di LDL-C e gli esiti clinici individuali, e questi risultati sottolineano l’importanza di discutere le riduzioni del rischio assoluto quando si prendono decisioni cliniche informate con i singoli pazienti.

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Centro Regionale FarmacoVigilanza Sardegna

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