Un lavoro di ricercatori italiani e argentini si propone di fornire ai medici gli strumenti per una migliore gestione dei pazienti trattati con anticoagulanti.
Il sanguinamento gastrointestinale acuto rappresenta l’evento avverso più comune associato all’uso della terapia anticoagulante orale. A causa della crescente prescrizione di anticoagulanti nel mondo, i gastroenterologi sono sempre più chiamati ad affrontare i problemi di sanguinamento nei pazienti che assumono questi farmaci.
La loro gestione è difficile, perché devono essere prese in considerazione diverse questioni, come ad esempio la gravità del sanguinamento, l’intensità della terapia anticoagulante, il rischio trombotico del paziente e i risultati dell’endoscopia.
La recente introduzione nel mercato dei nuovi anticoagulanti orali, per i quali mancano ancora agenti specifici di inversione, contribuisce a rendere il processo decisionale ancora più impegnativo.
I dati disponibili su questo argomento sono limitati e le linee guida per le società di gastroenterologia affrontano solo marginalmente questioni che sono fondamentali per i medici, ad esempio quando e come invertire la coagulopatia, la tempistica ottimale per l’endoscopia e quando e come riprendere la terapia anticoagulante dopo.
Il presente lavoro esamina le prove in letteratura e fornisce algoritmi pratici per supportare i medici nella gestione dei pazienti trattati con anticoagulanti, che presentano emorragia gastrointestinale acuta.
F Radaelli, F Dentali, A Repici, A Amato, S Paggi, E Rondonotti, JM Dumonceau,
Management of anticoagulation in patients with acute gastrointestinal bleeding
Digestive and Liver Disease , Volume 47 , Issue 8 , 621 – 627
DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.dld.2015.03.029
Link: http://www.dldjournalonline.com/article/S1590-8658(15)00273-X/abstract?cc=y=