Scoperta una promettente molecola (Lugdunina), prodotta dallo Staphylococcus lugdunensis ed efficace contro lo Staphylococcus aureus.
La stragrande maggioranza delle infezioni batteriche sistemiche è causata da agenti patogeni facoltativi, spesso resistenti agli antibiotici, che colonizzano le superfici del corpo umano. La colonizzazione delle vie aeree da parte dello Staphylococcus aureus predispone ad infezioni invasive, ma i meccanismi coinvolti sono in gran parte sconosciuti. Mentre i microorganismi del suolo sono noti per competere per la produzione di antibiotici, tali processi sono stati raramente indagati per il microbiota umano.
Ricercatori dell’Università di Tubinga (Germania) hanno dimostrato che alcuni ceppi di Staphylococcus lugdunensis nasale producono un antibiotico peptidico, che hanno chiamato Lugdunina, il quale è in grado di inibire la colonizzazione da parte dello Staphylococcus aureus e costituisce un raro esempio di un composto bioattivo non ribosomiale sintetizzato da batteri ospitati dall’uomo.
La Lugdunina è un battericida, che si è dimostrato efficace contro i principali agenti patogeni, in modelli animali e verso il quale lo Staphylococcus aureus non sembra sviluppare resistenza. In particolare, gli autori hanno osservato che la colonizzazione nasale umana da parte dello S. lugdunensis è associata ad una presenza significativamente ridotta di S. aureus, fatto che suggerisce che la Lugdunina o i batteri commensali produttori di Lugdunina potrebbero essere utili per prevenire infezioni da stafilococco. Gli autori concludono anche che il microbiota umano dovrebbe essere preso in considerazione come fonte di nuovi antibiotici.
A Zipperer, MC Konnerth, C Laux, A Berscheid, D Janek, C Weidenmaier, M Burian, NA Schilling, C Slavetinsky, M Marschal, M Willmann, H Kalbacher, B Schittek, H Brötz-Oesterhelt, S Grond, A Peschel, B Krismer
Human commensals producing a novel antibiotic impair pathogen colonization
Nature 535, 511–516 (28 July 2016) doi:10.1038/nature18634
http://www.nature.com/nature/journal/v535/n7613/full/nature18634.html