Monitoraggio nel mondo reale dei vaccini COVID-19: una visione esperta del settore sui successi, le sfide e le opportunità future

I leader della farmacovigilanza dei principali sviluppatori di vaccini descrivono gli insegnamenti tratti dalla pandemia di coronavirus 2019 (COVID-19) nell’area della farmacovigilanza e della farmacoepidemiologia. Gli Autori mirano a sensibilizzare sulla cooperazione tra gli sviluppatori di vaccini, evidenziare sfide comuni, sostenere soluzioni e proporre raccomandazioni per il futuro nelle aree della sicurezza e dell’efficacia nel mondo reale, della segnalazione e valutazione della sicurezza e dei contributi normativi. Per consentire una valutazione tempestiva della sicurezza e dell’efficacia nel mondo reale, sono state implementate piattaforme di studio multi-sponsor, che hanno portato a un reclutamento più rapido in vaste aree geografiche. La segnalazione della sicurezza, il rilevamento del segnale e la valutazione sono stati particolarmente impegnativi dato il numero senza precedenti di eventi avversi segnalati. Sono stati necessari nuovi metodi per gestire l’aumento del volume delle segnalazioni pur mantenendo la capacità di identificare e rispondere rapidamente a nuovi dati che potrebbero influire sul profilo rischio-beneficio di ciascun vaccino. Le segnalazioni delle autorità sanitarie mondiali, le richieste di informazioni e i diversi requisiti normativi hanno imposto un onere significativo alle autorità di regolamentazione e all’industria. Il consenso dell’industria sui requisiti di segnalazione della sicurezza e le riunioni congiunte con le autorità di regolamentazione hanno notevolmente ridotto questo onere per tutte le parti interessate. Le innovazioni di maggiore impatto dovrebbero essere intraprese rapidamente ed estese ad altri vaccini e terapie, con un approccio multilaterale.

Gli autori di questo documento formulano raccomandazioni future e hanno lanciato un’iniziativa denominata BeCOME (Beyond COVID Monitoring Excellence) il cui primo obiettivo sarà quello di sviluppare un piano d’azione quinquennale. L’accesso quasi in tempo reale a dati di alta qualità, completi e pertinenti, nonché canali di comunicazione e forum più rapidi e flessibili tra le parti interessate, sono punti per futuri miglioramenti. Nello sviluppo del piano di consenso sarà sollecitato, inoltre, il contributo delle principali parti interessate come le autorità di regolamentazione, l’industria, le organizzazioni non governative e gli esperti di sanità pubblica.

Nel complesso, si ha bisogno di una strategia comune e collaborativa per essere preparati alla prossima pandemia e per facilitare la diffusione efficiente di altri vaccini che possono avere un impatto positivo sulla salute pubblica. La disponibilità alla sorveglianza nel mondo reale migliorerà solo se sosteniamo gli sforzi in tutti i vaccini e in tutte le regioni, oggi e insieme.

Per maggiori dettagli leggi qui l’articolo

“Horizon Scanning: scenario dei medicinali in arrivo”. AIFA pubblica il Rapporto 2023

In Europa, nel corso del 2022, sono stati autorizzati 89 nuovi medicinali, di cui 48 contenenti nuove sostanze attive, 8 biosimilari, 23 equivalenti e 10 tra medicinali ibridi, sostanze attive note e farmaci autorizzati con la procedura del consenso informato.

Gli antineoplastici e immunomodulatori – destinati al trattamento di alcuni tipi di tumori solidi (quali il tumore del polmone, della prostata e del fegato), del sangue (quali mieloma, linfoma e leucemia) e delle malattie autoimmuni – si confermano le categorie più rappresentate (complessivamente il 37,5%) tra i medicinali contenenti nuovi principi attivi autorizzati dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA). Seguono, in ordine decrescente, gli antinfettivi ad uso sistemico, i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, del sistema nervoso.

Sono alcune delle informazioni contenute nella 5^ edizione del Rapporto “Horizon Scanning: scenario dei medicinali in arrivo”, pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco con lo scopo di fornire informazioni sui nuovi medicinali e sulle nuove terapie, che hanno ricevuto un parere positivo dell’EMA o che potrebbero averlo negli anni successivi. L’analisi, in particolare, si concentra su medicinali contenenti nuove sostanze attive, biosimilari ed equivalenti, per un totale di 79 nuovi medicinali autorizzati.

Nel corso del 2022 EMA ha autorizzato 20 medicinali orfani contenenti nuove sostanze attive, 5 dei quali sono medicinali per terapie avanzate (nello specifico, terapie geniche), e espresso parere positivo su 91 nuove indicazioni di 67 medicinali già autorizzati. Il maggior numero di nuove indicazioni terapeutiche riguarda i farmaci antineoplastici e immunomodulatori, che con 43 nuove indicazioni rappresentano il 47,3% del totale.    

Novantadue sono invece i nuovi medicinali in valutazione presso l’EMA all’inizio del 2023, con parere atteso nel corso dell’anno: 61 sono farmaci contenenti nuove sostanze attive (di cui 28 sono medicinali orfani), 17 sono equivalenti e 14 sono biosimilari. I più numerosi sono gli antineoplastici (25), seguiti dagli immunosoppressori (14) e dai medicinali del sistema nervoso (6).  

Sono in valutazione anche 64 nuove indicazioni terapeutiche (per un totale di 58 medicinali già autorizzati), appartenenti a 9 aree principali: tumori solidi, malattie infettive, malattie autoimmuni e allergie, tumori del sangue, malattie neurologiche, neurometaboliche e sensoriali, cardiovascolari e sindromi metaboliche.

Infine sono 111 i medicinali ammessi al programma PRIME, rivolto ai farmaci promettenti e ad elevato interesse per la salute pubblica, destinati a pazienti con esigenze di cura insoddisfatte, per i quali è previsto supporto precoce allo sviluppo. Si tratta, per la maggior parte, di terapie avanzate e l’area oncologica è la più rappresentata, seguita dalle aree di ematologia-emostasiologia, endocrinologia-ginecologia-metabolismo, neurologia e dai vaccini.

Leggi qui il rapporto completo pubblicato sul sito dell’AIFA.

EMA raccomanda l’autorizzazione di Evusheld, medicinale anti-COVID-19

Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per Evusheld, medicinale sviluppato da AstraZeneca AB per prevenire COVID-19 negli adulti e negli adolescenti a partire dai 12 anni di età e con un peso minimo di 40 kg, prima di una potenziale esposizione al virus SARS-CoV-2.

Evusheld è composto da tixagevimab e cilgavimab, due anticorpi monoclonali progettati per legarsi alla proteina spike del SARS-CoV-2, il virus responsabile di COVID-19, in due siti differenti. Legandosi alla proteina spike, i due anticorpi di Evusheld impediscono al virus di penetrare nelle cellule dell’organismo e per replicarsi provocare l’infezione alla base di COVID-19.

Per giungere alla sua conclusione, il CHMP ha valutato i dati provenienti da uno studio condotto su oltre 5000 persone e da cui è emerso che Evusheld, somministrato sotto forma di due iniezioni intramuscolari (contenenti rispettivamente 150 mg di tixagevimab e 150 mg di cilgavimab), ha ridotto del 77% il rischio di COVID-19 con una durata stimata della protezione dal virus pari ad almeno sei mesi. Nello studio è stato somministrato Evusheld o placebo (iniezione fittizia) ad adulti che non avevano mai avuto COVID-19 e non avevano ricevuto alcun vaccino anti-COVID-19 o altri trattamenti preventivi. Dei soggetti che avevano ricevuto Evusheld, lo 0,2% (8 su 3441) presentava COVID-19 “breakthrough” (eventi che si presentano nonostante il trattamento) confermata da esami di laboratorio nei primi sei mesi successivi al trattamento, rispetto all’1,0% (17 su 1731) di coloro che avevano ricevuto placebo.

Il profilo di sicurezza di Evusheld è stato favorevole e gli effetti indesiderati sono stati generalmente lievi; infatti, reazioni al sito di iniezione o ipersensibilità sono state segnalate da un ridotto numero di soggetti. Il CHMP ha concluso che i benefici del medicinale superano i rischi per l’uso approvato e trasmetterà le proprie raccomandazioni alla Commissione europea che adotterà rapidamente una decisione applicabile in tutti gli Stati membri dell’UE.

I dati dello studio sono stati raccolti prima dell’emergere della variante Omicron che è attualmente alla base della diffusione dell’infezione in tutto il mondo. Studi di laboratorio dimostrano che la variante Omicron BA.1 può essere meno sensibile a tixagevimab e cilgavimab a dosi di 150 mg rispetto alla variante Omicron BA.2. L’EMA valuterà i dati nelle prossime settimane per stabilire se un regime posologico alternativo possa essere appropriato per prevenire la malattia causata da varianti emergenti.

Dove reperire maggiori informazioni

Le informazioni sul prodotto di Evusheld contengono informazioni destinate agli operatori sanitari, il foglio illustrativo per il pubblico e informazioni sulle condizioni di autorizzazione del medicinale.

La relazione di valutazione, contenente i dettagli della valutazione di Evusheld condotta dall’EMA, e il piano di gestione del rischio completo saranno pubblicati a breve. I dati dello studio clinico presentati dall’azienda nella domanda di autorizzazione all’immissione in commercio saranno pubblicati a tempo debito sulla pagina web Clinical data dell’Agenzia.

Maggiori informazioni saranno inoltre disponibili in un documento generale sul medicinale destinato al pubblico, contenente una descrizione dei relativi benefici e rischi e dei motivi per cui l’EMA ne ha raccomandato l’autorizzazione nell’UE.

Valutazione di Evusheld

Durante la valutazione di Evusheld, il CHMP ha ricevuto il sostegno del comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell’EMA, PRAC, che ha esaminato il piano di gestione del rischio di Evusheld, e della task force EMA contro la pandemia da COVID-19 (COVID-ETF), che unisce gli esperti della rete delle agenzie regolatorie europee per agevolare un’azione regolatoria rapida e coordinata sui medicinali e i vaccini per COVID-19.

Evusheld è stato valutato nell’ambito di “OPEN”, un’iniziativa avviata nel dicembre 2020 con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione internazionale nell’ambito della revisione UE dei vaccini e dei trattamenti anti-COVID-19. Maggiori informazioni sono disponibili sulla pagina web relativa alla governance di EMA durante la pandemia da COVID-19.

Leggi qui il comunicato EMA.

Vaccino anti-COVID-19 Nuvaxovid

Il Vaccino anti-COVID-19 Nuvaxovid (Novavax) ha ricevuto recentemente l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Unione Europea ed è attualmente disponibile per l’utilizzo in Italia nell’ambito della campagna vaccinale nazionale.

Nuvaxovid è indicato per l’immunizzazione attiva per la prevenzione di COVID-19, malattia causata dal virus SARS-CoV-2, in soggetti di età pari o superiore a 18 anni

Si tratta di un vaccino ricombinante, adiuvato.

Una dose (0,5 mL) contiene 5 microgrammi della proteina spike* di SARS-CoV-2 con adiuvante Matrix-M.
L’adiuvante Matrix-M contiene per ogni dose da 0,5 mL: frazione A (42,5 microgrammi) e frazione C (7,5 microgrammi) di estratto di Quillaja saponaria Molina.

E’ qui disponibile il riassunto delle caratteristiche del prodotto.

Corso ECM – AOU Cagliari: Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza: sicurezza dei vaccini anti-COVID-19.

Il corso ECM promosso dal Centro Regionale di Farmacovigilanza della Sardegna è rivolto a medici, farmacisti e infermieri dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari.

Obiettivi del corso saranno la promozione delle conoscenze su tematiche di Farmacovigilanza e Vaccinovigilanza, in particolare riguardo ai vaccini contro il COVID-19. Verranno illustrate le tappe che hanno portato allo sviluppo dei vaccini anti-COVID-19, le caratteristiche dei vaccini disponibili o in via di sviluppo con particolare attenzione al relativo profilo di efficacia e sicurezza, le strategie vaccinali a livello nazionale e sovranazionale.

Docenti del corso saranno la Responsabile del CRFV Sardegna, altri operatori del Centro e il Prof. Paolo Castiglia Ordinario di Igiene presso l’Università di Sassari e Responsabile regionale della Prevenzione.

Ulteriori edizioni del corso rivolte ad operatori di altre Aziende Sanitarie della Sardegna si terranno successivamente.

Il corso ECM si terrà il 10 e il 22 giugno 2021 dalle ore 15 alle 18 in modalità streaming.

L’iscrizione al corso ECM può essere effettuata via e-mail all’indirizzo: serv.formazione@aoucagliari.it

Campagna di sensibilizzazione e invito alla segnalazione rivolti ai cittadini

Il Centro Regionale di FarmacoVigilanza della Sardegna promuove una campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza dei vaccini e dei farmaci rivolta ai cittadini.

Tutti i cittadini che assumono farmaci o vengono sottoposti a vaccinazioni sono invitati a verificare l’eventuale insorgenza di effetti indesiderati e a segnalarli.

Perché è importante segnalare? Per conoscere meglio i farmaci e i vaccini e rendere il loro utilizzo ancora più sicuro

Che cosa è utile segnalare? Qualsiasi sintomo anche lieve insorto dopo l’assunzione di un farmaco o di un vaccino

Come segnalare un sospetto effetto indesiderato?

  • tramite la piattaforma dell’AIFA collegata alla Rete Nazionale di FarmacoVigilanza,
    • oppure
  • compilando la scheda di segnalazione cartacea scaricabile qui e inviandola al Responsabile Locale di Farmacovigilanza della propria ASSL di riferimento (vedi elenco contatti in fondo alla pagina).


Contatti dei Responsabili Locali di Farmacovigilanza della Sardegna.

Manifestazioni cliniche e impatto nella vita quotidiana dell’allergia al glicole polietilenico (PEG) in dieci pazienti.

Introduzione

Il glicole polietilenico (PEG) è comunemente usato come eccipiente in molti farmaci, cosmetici e prodotti per la casa. Generalmente è considerato a bassa tossicità e biologicamente inerte; è raro sia causa di reazioni allergiche di tipo immediato, che possano causare la morte; anche se nelle ultime due decadi è stato riscontato un aumento della loro incidenza.

Metodi

Nello studio vengono arruolati dodici pazienti con diagnosi di allergia al PEG, afferenti alla Clinica di Allergologia, presso il Dipartimento di Dermatologia e Allergologia dell’ospedale Gentofte dell’Università di Copenaghen, tra il 1° Settembre 2010 e il 31 Agosto 2019. Di questi, solo dieci parteciperanno allo studio.

Di tutti i pazienti sono state studiate le cartelle cliniche ed è stato somministrato un questionario per indagare: esposizione al PEG, possibili cause allergologiche, sintomi e l’impatto nella vita quotidiana; per la valutazione dell’impatto nella vita quotidiana è stata usata la scala di Likert.

Risultati

In tutti i pazienti sintomi quali: orticaria, prurito, angiodema, rossore, disagio generale, dispnea, sensazione di calore e svenimento, comparvero entro dieci minuti dall’esposizione al PEG e in tutti la prima causa fu rappresentata dall’esposizione ad un farmaco, mentre nessuno ha manifestato sintomi in conseguenza all’esposizione al cibo o ad un vaccino. Il tempo mediano intercorso tra comparsa della sintomatologia e la diagnosi di allergia da PEG fu di due anni; elemento che ci fa capire la difficoltà nel trovare la vera etiologia (molte allergie venivano classificate come idiopatiche o veniva riconosciuta un’etiologia errata).

Sette pazienti segnalarono una limitazione nella vita quotidiana (stress, paura di incorrere in una nuova reazione anafilattica), con un valore mediano alla scala di Likert pari a sette, prima della diagnosi, e a quattro dopo la diagnosi.

Conclusione

La diagnosi di allergia da PEG è spesso misconosciuta, elemento che porta il paziente a non evitare di assumere il composto più volte nella propria vita. La reazione allergica si presenta come severa e porta ad una compromissione della qualità della vita. Causa della riesposizione è, inoltre, rappresentata dalla mancanza di una nomenclatura standardizzata e dunque un’inadeguata etichettatura dei prodotti.

Studi futuri dovranno prevedere un aumento della numerosità campionaria, un campione più omogeneo, l’utilizzo di questionari validati.

Bibliografia

Maria A Bruusgaard-Mouritsen, Jeanne D Johansen, Lene H Garvey.   Clin Exp Allergy. 2021 Jan 4. PMID: 33394522.

E’ possibile leggere qui l’abstract dell’articolo

Efficacia e sicurezza dell’idrossiclorochina nella profilassi del Covid-19.

Alcune attività lavorative rendono difficile mantenere un adeguato distanziamento sociale, aumentando il rischio di ammalarsi di COVID-19. In questi casi una profilassi farmacologica potrebbe essere utile per ridurre l’incidenza della patologia. Studi in vitro hanno evidenziato l’efficacia dell’Idrossiclorochina contro SARS CoV-2.

In questo studio pubblicato su PloS One il 6 Gennaio 2021 si è voluta valutare l’efficacia e la sicurezza dell’Idrossiclorochina versus placebo, nel ridurre il rischio di trasmissione, mortalità e ospedalizzazione se venuti a contatto con SARS CoV-2.

La ricerca è stata fatta sui database: EMBASE, MEDLINE, Cochrane COVID-19, Epistemonikos COVID-19 e i registri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Sono stati arruolati 4921 partecipanti (da 4 studi randomizzati, controllati) di età uguale o superiore ai 18 anni, negativi a tampone molecolare per SARS CoV-2 o asintomatici, venuti a contatto con individui positivi o ad alto rischio di esposizione, in cui fosse segnalata: la severità e la durata dei sintomi, l’ospedalizzazione, la mortalità a lungo termine, il ricovero in unità di terapia intensiva, l’adesione alla cura, gli eventi avversi.

Negli studi la popolazione è stata suddivisa in due gruppi: uno trattato con idrossiclorochina o clorochina e un gruppo di controllo, che non ricevette alcuna chinina o ha ricevuto il placebo.

Non è stata riscontrata una riduzione statisticamente significativa di contrarre l’infezione (RR 0.82, 95% CI 0.65 to 1.04; I2 = 0%, P = 0.90); di ridurre il tasso di ospedalizzazione (RR 0.72, 95% CI 0.34 to 1.50; I2 = 0%, P = 0.80) o di riduzione della mortalità (RR 3.26, 95% CI 0.13 to 79.74); mentre è stato evidenziato un incremento statisticamente significativo degli eventi aversi in terapia (RR 2.76, 95% CI 1.38 to 5.55; I2 = 95%, P<0.00001), quali nausea, dispepsia, vomito, diarrea.

Questi dati mostrano come la terapia con idrossiclorochina sia inefficace nella profilassi della malattia da Covid-19 e sia associata ad un maggior rischio di reazioni avverse.

Bibliografia

Kimberley Lewis, Dipayan Chaudhuri, Fayez Alshamsi, Laiya Carayannopoulos, Karin Dearness, Waleed Alhazzani. The efficacy and safety of hydroxychloroquine for COVID-19 prophylaxis: A systematic review and meta-analysis of randomized trials. PLoS One. 2021; 16(1): e0244778.

E’ possible leggere qui l’articolo completo

AIFA pubblica parere CTS su anticorpi monoclonali

AIFA rende pubblico il parere della Commissione Tecnico Scientifica (CTS) riunitasi in seduta straordinaria nelle giornate del 2, 3 e 4 febbraio 2021 sull’utilizzo degli anticorpi monoclonali.

Come indicato nel parere, adottato il 4 febbraio 2021, “la CTS, pur considerando l’immaturità dei dati e la conseguente incertezza rispetto all’entità del beneficio offerto da tali farmaci, ritiene, a maggioranza, che in via straordinaria e in considerazione della situazione di emergenza, possa essere opportuno offrire comunque un’opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati che, pur avendo una malattia lieve/moderata risultano ad alto rischio di sviluppare  una forma grave di COVID-19  con conseguente aumento delle probabilità di  ospedalizzazione e/o morte. Si tratta, in particolare, di un setting a rischio per il quale attualmente non è disponibile alcun trattamento standard di provata efficacia”.

Questo parere, consultabile sul portale istituzionale di AIFA, è stato fornito per verificare le possibili modalità di utilizzo di tali farmaci all’interno del SSN.

Qui è possibile leggere la notizia originale. Qui si può scaricare il parere completo del CTS di AIFA.

Position paper dell’Accademia Europea di Allergologia sulle reazioni allergiche a vaccino Pfizer/BioNTech per COVID-19

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Il vaccino Pfizer/BioNTech BNT162b2 contro la malattia da Coronavirus 2019 ha ricevuto l’approvazione in Europa a fine dicembre e nel corso dei primi giorni di vaccinazione pubblica si sono verificati vari casi di grave anafilassi. È in corso uno studio per approfondire i singoli casi e i fattori scatenanti. Il vaccino sarà somministrato ad un gran numero di individui nel mondo e sono insorte delle preoccupazioni sul fatto che possano verificarsi gravi eventi avversi. Con le informazioni al momento disponibili, l’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica (EAACI) rende pubblica la sua posizione con delle raccomandazioni preliminari che saranno aggiornate non appena saranno disponibili nuovi dati.

Per minimizzare il rischio di gravi reazioni allergiche negli individui che devono essere vaccinati è urgente comprendere la natura specifica delle gravi reazioni allergiche riportate. Le informazioni da conoscere includono la storia medica precedente degli individui affetti e il meccanismo implicato. Per raggiungere tale obiettivo tutte le informazioni cliniche e di laboratorio dovrebbero essere raccolte e riportate. I pazienti allergici di grado lieve e moderato non dovrebbero essere esclusi dalla vaccinazione poiché l’esclusione di tutti questi pazienti dalla somministrazione del vaccino potrebbe avere un impatto significativo per raggiungere l’obiettivo dell’immunità di gregge (di popolazione).

Gli operatori sanitari che vaccinano contro il COVID-19 devono essere sufficientemente preparati a riconoscere e trattare l’anafilassi in maniera appropriata ed avere la capacità di somministrare adrenalina. È indispensabile che venga effettuato un periodo di osservazione di almeno 15 minuti dopo la somministrazione del vaccino per tutti gli individui

I dati al momento disponibili non hanno dimostrato un più alto rischio per i pazienti che soffrono di rinite allergica o asma e tale messaggio dovrebbe essere chiaramente riportato dai medici ai propri pazienti per incoraggiarli alla vaccinazione. Il beneficio della vaccinazione supera chiaramente il rischio nei confronti dello sviluppo di una forma grave di COVID-19 che riguarda anche il 30% della popolazione che soffre di malattie allergiche.

Bibliografia

Klimek L, Jutel M, Akdis CA, Bousquet J, Akdis M, Torres-Jaen M, Agache I, Canonica GW, Del Giacco S, O’Mahony L, Shamji MH, Pawankar R, Untersmayr E, Ring J, Bedbrook A, Worm M, Zuberbier T. ARIA-EAACI statement on severe allergic reactions to COVID-19 vaccines – an EAACI-ARIA position paper. Allergy. 2020 Dec 30. È possibile leggere liberamente l’articolo qui.

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