Reazione avverse ai farmaci, al via la #MedSafetyWeek 2023

Dal 6 al 12 novembre 2023 l’Agenzia Italiana del Farmaco partecipa alla campagna globale #MedSafetyWeek, che vede numerose organizzazioni non governative e più di 80 Agenzie regolatorie unite per sensibilizzare sull’importanza delle segnalazioni dei sospetti effetti indesiderati dei medicinali, utilizzando i canali social per diffondere i materiali condivisi a livello internazionale.

Giunta alla sua ottava edizione, la campagna è guidata dall’UMC (Uppsala Monitoring Center, il centro collaboratore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per il monitoraggio internazionale dei farmaci) ed è sostenuta dai membri della Coalizione internazionale delle Autorità di regolamentazione dei medicinali (ICMRA).

Tutte le Agenzie dei medicinali gestiscono sistemi per rilevare e analizzare gli effetti indesiderati dei farmaci. Lo scopo del monitoraggio della sicurezza è quello di ottenere maggiori informazioni sugli effetti indesiderati già noti ed eventualmente scoprirne di nuovi per proteggere i pazienti. Per questo, ogni segnalazione effettuata da un paziente o da un operatore sanitario viene attentamente valutata ed esaminata per individuare le misure da adottare per ridurre o prevenire possibili problemi per i pazienti.

Attraverso la partecipazione alla campagna 2023, AIFA intende ricordare ancora una volta l’importanza di segnalare sempre i sospetti effetti indesiderati dei farmaci direttamente sul sito dell’Agenzia, seguendo le indicazioni contenute nella pagina “Come segnalare una reazione avversa”.

MedSafetyWeek 2023

Guarda le animazioni sul canale YouTube di AIFA

“Cercare un ago in un pagliaio”: un approccio automatizzato per l’identificazione delle segnalazioni spontanee con la maggiore utilità clinica.

La segnalazione spontanea di eventi avversi è aumentata costantemente negli ultimi decenni, grazie alla partecipazione attiva dei singoli cittadini e delle varie figure sanitarie. Questa tendenza ha sicuramente contribuito a migliorare la sicurezza post-marketing dei farmaci, ma al contempo ha messo gli esperti di farmacovigilanza di fronte ad un notevole volume di dati da esaminare, nel più breve tempo possibile, onde evitare ulteriori rischi di esposizione della popolazione. Ciò evidenzia la chiara necessità di metodologie alternative o complementari per aiutare a stabilire la priorità di revisione delle varie segnalazioni.

In questo studio multicentrico una nota azienda farmaceutica (GSK), attraverso una commissione di esperti di sicurezza dei farmaci, ha sviluppato e testato una metodologia automatizzata, il Clinical Utility Score for Prioritisation (CUSP) o Punteggio di utilità clinica per la priorità, al fine di aiutare gli addetti alla farmacovigilanza ad assegnare la priorità di valutazione clinica dei dati di sicurezza e di velocizzare la revisione delle serie di casi quando il loro volume è elevato.

Nella metodica CUSP sono state incluse 30 variabili presenti nelle schede di segnalazione (ICSR), ritenute di utilità clinica. Il punteggio CUSP per una data ICSR è calcolato come la somma dei punteggi di ogni variabile da un minimo di 2 (tutte le ICSR contengono informazioni relative alle variabili ” farmaco sospetto” ed “evento”) fino ad un massimo di 30.

 Il metodo CUSP è stato testato su un set di singole ICSR associate a cinque coppie farmaco-evento che hanno portato a modifiche della scheda tecnica. Le coppie farmaco-evento selezionate presentavano caratteristiche diverse nell’ambito dell’intera gamma di prodotti GSK. Su un totale di 773 ICSR, 33 sono stati considerati “casi chiave” (controllo positivo), 344 di scarsa utilità (controllo negativo) e 396 segnalazioni contenenti spiegazioni alternative (storia clinica e/o farmaci concomitanti). L’insieme dei dati “casi chiave” e “casi di scarsa utilità” sono stati successivamente utilizzati insieme a “tutti i casi” all’interno del database di sicurezza per valutare la distribuzione dei punteggi CUSP, le prestazioni della metodologia CUSP e il contributo delle singole variabili al punteggio.

Il punteggio medio CUSP per i “casi chiave” e per i “casi di bassa utilità” è stata rispettivamente di 19,7 (mediana: 21; range: 7-27) e 17,3 (mediana: 19; range: 4-27). La distribuzione dei punteggi CUSP per i “casi chiave” è risultata tendente verso l’intervallo più alto di punteggi rispetto a “tutti i casi”. Le prestazioni complessive in ogni singola coppia farmaco-evento variavano considerevolmente, mostrando un maggiore potere predittivo per i “casi chiave” per tre delle coppie farmaco-evento (CUSP media tra questi tre: 22,8; intervallo 22,5-23,0) e una potenza inferiore per i restanti due (CUSP media tra questi due: 17,6; intervallo: 14,5-20,7).

Lo studio dimostra che la metodologia CUSP è potenzialmente in grado di consentire l’identificazione sistematica di ICSRs di maggiore utilità clinica. Sebbene siano stati sviluppati altri strumenti per valutare la completezza e l’utilità delle ICSR, questo è il primo tentativo di sviluppare con successo un sistema automatizzato di punteggio dell’utilità clinica che aiuti gli esperti a stabilire la priorità delle ICSR durante la revisione delle serie di casi.

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Ricoveri ospedalieri correlati a reazioni avverse ai farmaci in Svizzera 2012-2019: caratteristiche, mortalità ospedaliera e tasso di segnalazione spontanea

Le reazioni avverse ai farmaci (ADR) contribuiscono alla morbilità e le ADR gravi possono causare l’ospedalizzazione e la morte. Questo studio caratterizza e quantifica i ricoveri ospedalieri correlati alle ADR e i successivi decessi in ospedale, e stima il tasso di segnalazione spontanea alle autorità di regolamentazione in Svizzera, dove gli operatori sanitari sono legalmente obbligati a segnalare le ADR.

In questo studio retrospettivo di coorte, condotto dal 2012 al 2019, si sono analizzati i dati nazionali dell’Ufficio federale di statistica. Attraverso regole di codifica si sono identificati i ricoveri ospedalieri correlati alle ADR e si è voluto stimare il tasso di segnalazione, i rapporti di sicurezza sui singoli casi (ICSR) raccolte nel sistema svizzero di segnalazione spontanea durante lo stesso periodo.

In questo modo i risultati ottenuti sono stati che su 11.240.562 pazienti ricoverati, 256.550 (2,3%) sono stati ricoverati per ADR, 132.320 (51,6%) erano di sesso femminile, 120.405 (46,9%) erano di età ≥ 65 anni e 16.754 (6,5%) erano bambini/adolescenti.

Le comorbilità più frequenti erano ipertensione (89.938 [35,1%]), disturbi dei fluidi/elettroliti (54.447 [21,2%]), insufficienza renale (45.866 [17,9%]), aritmie cardiache (37.906 [14,8%]) e depressione (35.759 [13,9%]). Le ADR più frequentemente riscontrate sono state a carico dell’apparato digerente (come gastroenteriti e coliti non infettive), l’apparato genitourinario (come Insufficienza renale acuta) e alterazioni dello stato mentale e comportamentale che si manifestano, ad esempio, in dipendenza da oppioidi). La mortalità in ospedale è stata del 2,2% (5669). Poiché gli ICSR hanno indicato 14.109 ricoveri e 700 decessi in ospedale, i tassi di segnalazione stimati sono stati rispettivamente del 5% e del 12%.

In conclusione, possiamo affermare che questa osservazione di 8 anni in Svizzera ha rivelato che il 2,3%, ovvero circa 32.000 ricoveri all’anno, sono stati causati da ADR e che la maggior parte dei ricoveri correlati alle ADR non è stata segnalata alle autorità di regolamentazione, nonostante gli obblighi di legge.

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Fattori associati alla sottosegnalazione delle reazioni avverse ai farmaci da parte degli operatori sanitari: Aggiornamento della revisione sistematica

Introduzione

La sottosegnalazione è uno dei principali limiti del sistema di segnalazione spontanea delle reazioni avverse ai farmaci (ADR).

Poiché esse sono responsabili del 10% delle visite ambulatoriali , del 3,5-10% dei ricoveri ospedalieri, e sono la quinta causa di morte nei pazienti ricoverati, oltre a prolungare la degenza e a presentare un elevato impatto economico, è evidente che la loro segnalazione spontanea da parte degli operatori sanitari consente di determinare, in modo continuativo, non solo il rapporto rischio/beneficio di un determinato farmaco, ma è anche  uno dei metodi migliori per generare segnali  relativi a eventi inattesi e ADR rare.

In altri termini, un alto tasso di under-reporting impedisce di quantificare i reali valori di incidenza e di rischio delle ADR e ritarda l’attivazione di segnali di allarme utili e necessari alla salvaguardia della salute pubblica. Un tale ritardo nelle decisioni di limitare l’uso di un farmaco o di ritirarlo può comportare il coinvolgimento, e quindi il danno, di molti più pazienti.

Una revisione sistematica del 2009 ha dimostrato che le conoscenze e gli atteggiamenti degli operatori sanitari sono fortemente correlati alla sotto-segnalazione delle ADR.

Obiettivo

 L’obiettivo degli Autori è stato quello di aggiornare la precedente revisione sistematica volta a identificare i fattori (sociodemografici, conoscenze e atteggiamenti) associati alla mancata segnalazione delle ADR da parte degli operatori sanitari.

Metodi

In questa revisione sistematica gli Autori hanno cercato nei database MEDLINE ed EMBASE gli studi pubblicati tra il 2007 e il 2021 che soddisfacevano i seguenti criteri di inclusione: (1) pubblicati in inglese, francese, portoghese o spagnolo; (2) che coinvolgessero operatori sanitari; e che (3) avessero come obiettivo quello di valutare i fattori associati alla sottosegnalazione delle ADR attraverso la segnalazione spontanea.

Risultati

Complessivamente sono stati inclusi 65 lavori. Mentre le caratteristiche sociodemografiche dei professionisti della salute non hanno influenzato la sottosegnalazione, le conoscenze e gli atteggiamenti invece continuano a mostrare una effetto (ripercussione) significativo:(1) ignoranza (solo le ADR gravi devono essere segnalate) nell’86,2%; (2) letargia (procrastinazione, mancanza di interesse e altre scuse) nell’84,6%; (3) compiacenza (la convinzione che solo i farmaci ben tollerati siano immessi in commercio) nel 46,2%; (4) diffidenza (paura di apparire ridicoli per aver segnalato solo sospette ADR) nel 44,6%; e (5) l’insicurezza (è quasi impossibile determinare se un farmaco sia o meno responsabile di una specifica reazione avversa) nel 33,8% e l’assenza di feedback nel 9,2%. In questa revisione, il mancato obbligo di segnalazione e la riservatezza emergono come nuove ragioni per la mancata segnalazione.

Conclusioni

I risultati di questa revisione mostrano che, come già visto nella revisione 2009, la scarsa segnalazione delle ADR è ancora associata a una serie di atteggiamenti (ignoranza, mancanza di fiducia o compiacimento) e scuse che sono potenzialmente modificabili attraverso la formazione o facilitando il processo di notifica.

Ciò suggerisce che nell’ultimo decennio non ci sono stati progressi significativi nella formazione degli operatori sanitari in materia di segnalazione delle ADR e che è necessario implementare e approfondire,  all’interno dei sistemi sanitari e dei corsi di laurea, la formazione degli operatori sanitari sul tema della sicurezza dei farmaci.

 In questo modo si otterrebbe una maggiore e più precoce attivazione di un segnale d’allarme nei sistemi di farmacovigilanza e ciò permetterebbe alle autorità sanitarie di reagire più rapidamente garantendo la sicurezza del maggior numero possibile di pazienti.

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Monitoraggio nel mondo reale dei vaccini COVID-19: una visione esperta del settore sui successi, le sfide e le opportunità future

I leader della farmacovigilanza dei principali sviluppatori di vaccini descrivono gli insegnamenti tratti dalla pandemia di coronavirus 2019 (COVID-19) nell’area della farmacovigilanza e della farmacoepidemiologia. Gli Autori mirano a sensibilizzare sulla cooperazione tra gli sviluppatori di vaccini, evidenziare sfide comuni, sostenere soluzioni e proporre raccomandazioni per il futuro nelle aree della sicurezza e dell’efficacia nel mondo reale, della segnalazione e valutazione della sicurezza e dei contributi normativi. Per consentire una valutazione tempestiva della sicurezza e dell’efficacia nel mondo reale, sono state implementate piattaforme di studio multi-sponsor, che hanno portato a un reclutamento più rapido in vaste aree geografiche. La segnalazione della sicurezza, il rilevamento del segnale e la valutazione sono stati particolarmente impegnativi dato il numero senza precedenti di eventi avversi segnalati. Sono stati necessari nuovi metodi per gestire l’aumento del volume delle segnalazioni pur mantenendo la capacità di identificare e rispondere rapidamente a nuovi dati che potrebbero influire sul profilo rischio-beneficio di ciascun vaccino. Le segnalazioni delle autorità sanitarie mondiali, le richieste di informazioni e i diversi requisiti normativi hanno imposto un onere significativo alle autorità di regolamentazione e all’industria. Il consenso dell’industria sui requisiti di segnalazione della sicurezza e le riunioni congiunte con le autorità di regolamentazione hanno notevolmente ridotto questo onere per tutte le parti interessate. Le innovazioni di maggiore impatto dovrebbero essere intraprese rapidamente ed estese ad altri vaccini e terapie, con un approccio multilaterale.

Gli autori di questo documento formulano raccomandazioni future e hanno lanciato un’iniziativa denominata BeCOME (Beyond COVID Monitoring Excellence) il cui primo obiettivo sarà quello di sviluppare un piano d’azione quinquennale. L’accesso quasi in tempo reale a dati di alta qualità, completi e pertinenti, nonché canali di comunicazione e forum più rapidi e flessibili tra le parti interessate, sono punti per futuri miglioramenti. Nello sviluppo del piano di consenso sarà sollecitato, inoltre, il contributo delle principali parti interessate come le autorità di regolamentazione, l’industria, le organizzazioni non governative e gli esperti di sanità pubblica.

Nel complesso, si ha bisogno di una strategia comune e collaborativa per essere preparati alla prossima pandemia e per facilitare la diffusione efficiente di altri vaccini che possono avere un impatto positivo sulla salute pubblica. La disponibilità alla sorveglianza nel mondo reale migliorerà solo se sosteniamo gli sforzi in tutti i vaccini e in tutte le regioni, oggi e insieme.

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Aumentare la consapevolezza della farmacovigilanza sui social media

Durante l’annuale #MedSafetyWeek, il Centro di monitoraggio di Uppsala collabora con le autorità di regolamentazione dei medicinali e i centri nazionali di farmacovigilanza di tutto il mondo per condurre una campagna sui social media che sensibilizza alle reazioni avverse ai farmaci.
I sistemi regolatori si affidano alla segnalazione di reazioni avverse ai farmaci (ADR) per assicurarsi che i medicinali sul mercato siano accettabilmente sicuri. Sfortunatamente, tutti i sistemi di segnalazione soffrono di una segnalazione insufficiente. Ecco perché UMC coordina una campagna annuale sui social media per aumentare la consapevolezza dei sistemi di farmacovigilanza tra i pazienti e il pubblico e promuovere il riconoscimento e la segnalazione di sospette ADR.

Per una settimana all’anno, le autorità di regolamentazione del farmaco di tutto il mondo condividono simultaneamente i materiali della campagna sui loro canali di social media, con l’hashtag #MedSafetyWeek.

La campagna 2022 si svolgerà dal 7 al 13 novembre 2022 e avrà come tema il ruolo degli operatori sanitari e dei pazienti nella sicurezza di farmaci e vaccini.
Visita il sito web della campagna https://who-umc.org/medsafetyweek/

Il CRFV Sardegna pubblica il bollettino semestrale di Farmacovigilanza con un focus sugli anticorpi monoclonali

E’ ora disponibile sul nostro sito il Bollettino del I semestre 2022 del Centro Regionale di Farmacovigilanza.

Si tratta di un numero tematico che affronta l’argomento degli anticorpi monoclonali. Nell’introduzione viene descritta la storia della scoperta e dello sviluppo di questi farmaci innovativi.

Di fatto, gli anticorpi monoclonali sono emersi come una delle classi di farmaci in più rapida crescita: negli ultimi anni le sperimentazioni cliniche sono cresciute in maniera esponenziale. Fino al 2022 in Europa sono stati autorizzati 94 anticorpi monoclonali, e nello specifico negli ultimi due anni ne sono stati autorizzati 13 nel 2021 e 7 nel 2022.

I maggiori vantaggi terapeutici degli anticorpi monoclonali sono la loro alta specificità, l’alta affinità con la quale si legano ai loro bersagli e i limitati effetti collaterali associati al loro uso. La loro introduzione nella pratica clinica ha permesso di migliorare la qualità di vita di milioni di pazienti e curare varie patologie di grande rilievo clinico, per molte delle quali non erano più disponibili opzioni terapeutiche efficaci.

Le principali aree terapeutiche in cui vengono utilizzati principalmente sono: l’oncologia, la reumatologia, la cardiologia, la neurologia.

Nel bollettino sono presenti delle sezioni specifiche sulla sicurezza degli anticorpi monoclonali in ciascuna delle aree terapeutiche.

Questi articoli sono stati presentati al simposio “Farmacovigilanza: Focus sugli anticorpi monoclonali” che si è tenuto presso l’Ospedale San Michele di Cagliari il 9 e 23 giugno 2022, e di cui sono previste altre edizioni nel corso dell’anno.

Il bollettino si conclude con la presentazione della nuova Rete Nazionale di Farmacovigilanza e con i dati di segnalazione di reazioni avverse da anticorpi monoclonali in Sardegna.

Leggi qui il Bollettino di Farmacovigilanza della Sardegna del I semestre 2022.

Pancreas e reazioni avverse ai farmaci: una revisione della letteratura

Le reazioni avverse al farmaco (ADR) che colpiscono il pancreas rappresentano un gruppo eterogeneo di effetti collaterali che causano danni alle cellule pancreatiche. Vari meccanismi come l’ipersensibilizzazione, la costrizione dello sfintere di Oddi, gli effetti citotossici e metabolici diretti sulle cellule pancreatiche e l’idiosincrasia dose-dipendente portano all’attivazione intrapancreatica degli enzimi pancreatici con conseguente pancreatite acuta indotta da farmaci.

Nonostante il fatto che il pancreas includa un efficiente metabolismo xenobiotico, la sua distribuzione all’interno del parenchima pancreatico differisce a seconda del tipo di cellula: le cellule pancreatiche endocrine hanno una maggiore quantità di enzimi metabolizzanti di fase I e II rispetto alle cellule esocrine; tuttavia, il pancreas esocrino è più suscettibile alla tossicità xenobiotica.

Diversi farmaci sono stati collegati con lo sviluppo del cancro del pancreas che può derivare da effetti proinfiammatori, proliferativi e anti-apoptotici. L’effetto diabetogeno dei farmaci, che è inteso come compromissione della secrezione di insulina, può verificarsi a causa della distruzione diretta delle cellule β, della tossicità sistemica che colpisce le isole pancreatiche e i trasportatori di glucosio della membrana cellulare, dell’induzione della risposta autoimmune di tipo Th1 e della compromissione dei canali del calcio voltaggio-dipendenti nelle cellule β, dello stress del reticolo endoplasmatico e della segnalazione dell’insulina.

In questo lavoro sono stati esaminati i dati disponibili sulle ADR che interessano il pancreas concentrandosi sui patomeccanismi postulati. La ricerca è stata condotta nella Banca dati PubMed (fino al 31 dicembre 2021) per le pubblicazioni sulla lesione pancreatica indotta da farmaci con un meccanismo plausibile dell’evento o della reazione avversa descritta.

I dati relativi alle ADR che interessano il pancreas sono in continua crescita. Nel periodo 2011-2021 sono stati segnalati un totale di 41.064 casi di pancreatite alla FDA Adverse Event.

Una migliore comprensione delle ADR che colpiscono il pancreas può contribuire a migliorare la consapevolezza di medici e pazienti e ridurre i potenziali effetti collaterali dannosi delle terapie implementate.

Bibliografia

Sosnowski, K., Nehring, P. & Przybyłkowski, A. Pancreas and Adverse Drug Reactions: A Literature Review. Drug Saf (2022).

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Congresso International Society of Pharmacovigilance (ISoP 2022) a Verona dal 20 al 23 settembre 2022

Il 21° Meeting Annuale della Società Internazionale di Farmacovigilanza (ISoP 2022), “A New Era of Pharmacovigilance: Challenges and Opportunità” si svolgerà a Verona dal 20 al 23 settembre 2022.

Il congresso a Verona costituisce un’occasione stimolante in cui discutere l’importanza della farmacovigilanza internazionale per gli operatori sanitari e i pazienti, le agenzie di regolamentazione dei farmaci, le organizzazioni scientifiche e le università, le autorità statali di tutto il mondo e l’industria farmaceutica.

Diverse sfide devono essere affrontate nel prossimo futuro della farmacovigilanza. Innanzitutto, la pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza la rilevanza diretta della farmacovigilanza e di una corretta comunicazione del rischio durante un’emergenza sanitaria globale. In secondo luogo, lo sviluppo di metodologie avanzate (comprese le tecniche di apprendimento automatico) e la disponibilità di grandi quantità di dati sanitari elettronici offrono opportunità per ottimizzare la valutazione del profilo rischio-beneficio dei farmaci in contesti reali. Infine, negli ultimi anni sono diventate sempre più disponibili terapie innovative, spesso dopo l’approvazione di percorsi accelerati. In risposta a tutto ciò, la farmacovigilanza deve continuare ad evolversi in modo rapido e appropriato per proteggere la sicurezza dei pazienti in tutto il mondo.

L’incontro annuale dell’ISoP 2022 a Verona sarà la cornice perfetta per discutere le sfide attuali e le opportunità future nel campo della farmacovigilanza, scambiare idee ed esperienze tra esperti internazionali, coinvolgere i gruppi di interesse speciale di ISoP e molti partecipanti globali con varie aree di competenza.

Maggiori informazioni sul congresso ISOP di Verona, incluse le indicazioni per l’iscrizione sono reperibili nel sito ufficiale del congresso.

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