Neuropatologia dell’immunoterapia anti-amiloide-β: Un caso clinico

Le risposte dell’ospite alla terapia con anticorpi diretti contro la β-amiloide (Aβ) sono evidenti nei cambiamenti di neuroimmagine, noti come anomalie di imaging correlate all’amiloide (ARIA) e nei sintomi clinici in un sottogruppo di soggetti sottoposti a sperimentazione clinica che ricevono tale terapia. La base patologica dei cambiamenti di imaging e dei sintomi clinici non è nota, così come non è noto il meccanismo preciso di clearing dell’Aβ. Vengono riportati in questo articolo i risultati dell’autopsia di una donna di 65 anni che ha ricevuto tre infusioni open label del farmaco sperimentale anti-Aβ lecanemab nell’arco di circa un mese. Quattro giorni dopo l’ultima infusione, la donna è stata trattata con attivatore del plasminogeno tissutale per i sintomi dell’ictus acuto ed è morta alcuni giorni dopo con un’emorragia multifocale. L’esame neuropatologico ha dimostrato una vasculite istiocitica che ha coinvolto i vasi sanguigni con angiopatia amiloide cerebrale. La frammentazione e la fagocitosi delle Aβ vascolari erano presenti in tutta la corteccia cerebrale. È stata notata la fagocitosi di placche di Aβ parenchimali. Sono stati notati anche cambiamenti suggestivi di “clearing” della Aβ e della tau fosforilata. Nel complesso, i risultati suggeriscono che il trattamento anti-Aβ stimola una risposta immunitaria dell’ospite all’Aβ, cioè l’ingaggio del bersaglio. I risultati forniscono anche la prova che le anomalie di imaging legate all’amiloide (ARIA) potrebbero essere indicative di una sindrome fagocitica da Aβ all’interno dei vasi cerebrali e del tessuto cerebrale parenchimale in alcuni casi.

Leggi qui l’articolo completo.

Nota informativa importante su GAVRETO (pralsetinib)

Nota informativa importante concordata con le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

Nei pazienti trattati con pralsetinib è stata segnalata tubercolosi, principalmente extrapolmonare.
Prima di iniziare il trattamento, i pazienti devono essere sottoposti a una valutazione per la ricerca di tubercolosi attiva e inattiva (“latente”), in accordo alle raccomandazioni e procedure locali.
Nei pazienti con tubercolosi attiva o latente, la terapia antimicobatterica standard deve essere avviata prima dell’inizio del trattamento con Gavreto.

Leggi qui la nota informativa sul sito dell’AIFA.

Nota informativa importante su antibiotici fluorochinolonici ad uso sistemico ed inalatorio

Nota informativa importante concordata con le autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

La Nota fornisce agli operatori sanitari informazioni relative a studi recenti dove i fluorochinoloni continuano a essere prescritti al di fuori degli usi raccomandati.

I fluorochinoloni ad uso sistemico ed inalatorio sono associati a reazioni avverse molto rare ma gravi, invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili. Questi medicinali devono quindi, essere prescritti solo nelle indicazioni approvate e dopo un’attenta valutazione dei benefici e dei rischi sul singolo paziente.

Leggi qui la nota informativa sul sito dell’AIFA.

Valutazione della sicurezza farmacologica di ixekizumab per la psoriasi: una revisione delle conoscenze attuali

Da quando sono disponibili gli anti-IL-17, sono state sollevate numerose preoccupazioni sulla loro sicurezza a causa dell’inibizione delle attività fisiologiche che l’IL-17A svolge nella risposta immunitaria contro le infezioni. Ixekizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato che ha come bersaglio specifico l’IL-17A, approvato per il trattamento della psoriasi da moderata a grave.
Lo scopo di questa revisione è valutare il profilo di sicurezza di ixekizumab nei pazienti affetti da psoriasi moderata-grave. Una revisione compressiva della letteratura che ha incluso articoli a partire da marzo 2022.
In tale analisi, la maggior parte degli eventi avversi (AE) segnalati sono stati lievi o moderati e raramente hanno richiesto l’interruzione del trattamento. Tra gli AE specifici della classe da considerare durante il trattamento con ixekizumab, vi sono il rischio di infezioni da Candida e il rischio di IBD, entrambi segnalati più frequentemente rispetto al placebo o ad altri biologici (etanercept, ustekinumab e guselkumab). Tuttavia, le candidosi segnalate erano di grado lieve-moderato e facilmente gestibili. Il rischio di IBD (sia esacerbazione che diagnosi de novo) rappresenta un effetto di classe degli inibitori dell’IL-17, che dovrebbe essere ben valutato prima di considerare l’inizio del trattamento con ixekizumab. Gli effetti collaterali più comuni sono stati rappresentati da nasofaringite, infezione del tratto respiratorio superiore e reazioni nel sito di iniezione. Gli studi analizzati hanno confermato il profilo di sicurezza favorevole di ixekizumab anche in studi pubblicati più di recente.

Per maggiori dettagli leggi qui l’articolo.

EMA raccomanda la revoca dell’autorizzazione all’immissione in commercio di Adakveo

Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA ha raccomandato di revocare l’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata per il medicinale Adakveo (crizanlizumab), indicato per la prevenzione di crisi dolorose (crisi vaso-occlusive) in pazienti con malattia a cellule falciformi.  

La raccomandazione fa seguito a una revisione che ha preso in esame i risultati dello studio STAND in cui l’efficacia e la sicurezza di Adakveo sono state confrontate con placebo. Lo studio non ha dimostrato differenze tra Adakveo e il placebo nella riduzione del numero di crisi dolorose che richiedono una visita medica o un trattamento domiciliare in pazienti con malattia a cellule falciformi.  

Pertanto, il CHMP ha ritenuto che i benefici del medicinale non sono superiori ai rischi, anche se in termini di sicurezza lo studio non ha sollevato nuove preoccupazioni.

A breve, l’EMA predisporrà e pubblicherà una comunicazione destinata agli operatori sanitari.

A seguito della raccomandazione del CHMP, la Commissione europea adotterà una decisione giuridicamente vincolante.

Leggi qui il comunicato dell’EMA sul sito dell’AIFA.

Estratto degli highlights della riunione del PRAC del 10-12 maggio 2023

Si rende disponibile in allegato un estratto degli highlights della riunione del Comitato per la valutazione dei rischi in farmacovigilanza (PRAC) del 10– 12 maggio 2023.

I principali argomenti:

  • Gavreto: misure per ridurre al minimo l’aumento del rischio di tubercolosi
  • Voxzogo: introduzione di un nuovo tipo di siringa

Leggi qui il documento dell’EMA sul sito dell’AIFA.

Antibiotici fluorochinolonici: richiamo alle misure per ridurre il rischio di effetti collaterali di lunga durata, invalidanti e potenzialmente irreversibili

Il comitato per la sicurezza dell’EMA, il PRAC, ribadisce agli operatori sanitari che l’uso di antibiotici fluorochinolonici somministrati per via orale, iniezione o inalazione deve essere limitato a causa del rischio di effetti collaterali invalidanti, di lunga durata e potenzialmente irreversibili.

Queste restrizioni sono state introdotte nel 2019 a seguito di una revisione a livello di UE su questi effetti collaterali molto rari ma gravi. Uno studio finanziato dall’EMA ha dimostrato che sebbene l’uso di antibiotici fluorochinolonici sia diminuito, questi medicinali sono ancora prescritti al di fuori degli usi raccomandati.

Le restrizioni sull’uso degli antibiotici fluorochinolonici implicano che questi medicinali non devono essere usati:

  • per trattare infezioni che possono risolversi senza trattamento o che non sono gravi (come le infezioni alla gola);
  • per il trattamento di infezioni non batteriche, ad es. prostatite non batterica (cronica); 
  • per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario inferiore (infezioni urinarie che non si estendono oltre la vescica);
  • per il trattamento di infezioni batteriche lievi o moderate a meno che gli altri medicinali antibatterici comunemente raccomandati per queste infezioni non possano essere utilizzati.

È importante sottolineare che i fluorochinoloni devono essere evitati nei pazienti che hanno avuto in precedenza gravi effetti collaterali con un antibiotico fluorochinolonico o chinolonico. Devono essere usati con particolare cautela negli anziani, nei pazienti con malattie renali e in coloro che hanno subito un trapianto di organi perché questi pazienti sono a maggior rischio di danni ai tendini. Poiché anche l’uso di un corticosteroide con un fluorochinolone aumenta questo rischio, l’uso combinato di questi medicinali deve essere evitato.

Lo studio, che ha valutato i dati delle cure primarie in sei paesi europei (Belgio, Francia, Germania, Paesi Bassi, Spagna e Regno Unito) tra il 2016 e il 2021, suggerisce che le misure adottate, a seguito della revisione a livello di UE, per limitare l’uso di questi medicinali, hanno avuto un impatto modesto.
Una Nota Informativa Importante (NII) sarà ora inviata agli operatori sanitari nell’UE, per sottolineare la necessità di limitare l’uso di questi medicinali a un trattamento di ultima linea nei pazienti che non hanno opzioni terapeutiche alternative dopo un’attenta valutazione dei benefici e rischi per i singoli pazienti.

Leggi qui il comunicato dell’EMA sul sito dell’AIFA.

La gestione terapeutica del danno epatico iatrogeno idiosincrasico e tossicità epatica da acetaminofene nella popolazione pediatrica: una revisione sistematica.

Il danno epatico da farmaci è un evento avverso raro ma grave, che può anche esitare in un’insufficienza epatica acuta. È stata effettuata una revisione della letteratura sulle terapie utilizzate per trattare il sovradosaggio di acetaminofene e danno epatico iatrogeno idiosincrasico nella popolazione pediatrica.

Sono stati inclusi articoli in cui viene descritto l’intervento terapeutico nella popolazione pediatrica (sotto i diciotto anni) per il trattare sovradosaggio di acetaminofene e il danno epatico da farmaci. I risultati sono stati riassunti in base ai gruppi per età (nati pretermine, neonati, nati a termine e post termine, bambini e adolescenti). Sono state incluse venticinque pubblicazioni, per un totale di centoquaranta casi pediatrici di danno epatico su base iatrogena in pazienti di età compresa nel range tra nati pretermine e adolescenti.

La N-acetilcisteina è stata utilizzata nel trattamento di diciannove casi di sovradosaggio di acetaminofene. Le opzioni terapeutiche per trattare il danno epatico iatrogeno sono state N-acetilcisteina in quattordici casi, acido ursodesossicolico in tre casi, corticosteroidi in trentuno casi, carnitina in sedici casi e la combinazione di glicirrizina, glutatione ridotto, poliene fosfatidilcolina e S-adenosilmetionina in trentuno casi. Il molecular adsorbent recirculating system (MARS) è stato utilizzato nel trattamento di due casi di danno epatico da farmaci e in quattro casi di sovradosaggio di acetaminofene, mentre in venti casi di insufficienza epatica acuta si è optato per la terapia renale sostitutiva continua.

Questa revisione ha individuato i casi di danno epatico iatrogeno nella popolazione pediatrica che sono stati trattati con trattamenti specifici, che sembrano essere stati perlopiù ispirati a trattamenti descritti in lavori poco affidabili e riferiti alla popolazione adulta. C’è perciò bisogno di ulteriori studi di qualità per verificare l’efficacia sia di terapie già conosciute che innovative per trattare il danno epatico iatrogeno nella popolazione pediatrica.

Clicca qui per approfondire l’argomento.

Nota Informativa Importante su SIMULECT® (basiliximab)

Nota informativa importante concordata con le Autorità regolatorie europee e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA).

La Nota fornisce agli operatori sanitari informazioni relative all’utilizzazione di fiale di acqua per preparazioni iniettabili confezionate insieme ai flaconcini di polvere liofilizzata sterile di Simulect 20 mg.

Leggi qui la nota informativa sul sito dell’AIFA.

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Centro Regionale FarmacoVigilanza Sardegna

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