Emorragia gastrointestinale con gli anticoagulanti orali: cosa sappiamo attualmente

I nuovi anticoagulanti orali (NAO) sono attualmente raccomandati come trattamento di prima linea per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale e nel tromboembolismo venoso. Tuttavia, sono state sollevate preoccupazioni riguardo al rischio di sanguinamento gastrointestinale dei NAO.

L’emorragia gastrointestinale è il tipo di sanguinamento più comune che si verifica nei pazienti in terapia anticoagulante orale.

Una meta-analisi degli studi randomizzati controllati di riferimento su pazienti con fibrillazione atriale ha dimostrato che i NAO erano associati a tassi di sanguinamento gastrointestinale più elevati rispetto al warfarin. Tuttavia, esisteva una significativa eterogeneità tra gli studi. Mentre rivaroxaban, dabigatran ad alte dosi e edoxaban ad alte dosi erano associati a percentuali di sanguinamento gastrointestinale più elevate rispetto a warfarin, erano invece simili tra gli utilizzatori di warfarin, e apixaban e dabigatran a basse dosi. 

Le meta-analisi di studi osservazionali hanno anch’esse dimostrato percentuali inferiori di sanguinamento gastrointestinale a favore del warfarin rispetto a rivaroxaban, tassi simili o inferiori rispetto a dabigatran e tassi più elevati rispetto ad apixaban.

È importante sottolineare che manca un confronto diretto tra i vari NAO nella letteratura attuale sugli studi clinici randomizzati controllati, ma le informazioni disponibili negli studi osservazionali suggeriscono che rivaroxaban è associato a un rischio più elevato di sanguinamento GI rispetto ad altri NAO.

Infine, il sanguinamento gastrointestinale indotto dagli anticoagulanti orali può avere alcuni aspetti positivi. A tal proposito è interessante notare che alcuni studi rivelano che l’anticoagulazione orale facilita il rilevamento del cancro del colon-retto.

Per maggiori dettagli leggi qui l’articolo completo.

Bibliografia

Ingason AB, Hreinsson JP, Björnsson ES. Gastrointestinal Bleeding on Oral Anticoagulation: What is Currently Known. Drug Saf. 2022 Dec;45(12):1449-1456. doi: 10.1007/s40264-022-01243-7. Epub 2022 Oct 13. PMID: 36227528.

La PEGilazione dei farmaci è associata a reazioni di ipersensibilità?
Un’analisi del Sistema di Segnalazione Italiano degli eventi avversi del farmaco.

Abstract
Background e obiettivi: Le evidenze mettono in risalto il potenziale allergenico dei farmaci PEGilati a causa
della produzione di immunoglobuline anti-polietilenglicole. Abbiamo studiato il rischio di reazioni di
ipersensibilità dei farmaci PEGilati usando il database italiano del sistema italiano di segnalazione delle
reazioni avverse spontanee ai farmaci
Metodi: Sono state selezionate segnalazioni di reazioni avverse al farmaco attribuite a medicinali
contenenti principi attivi PEGilati e/o liposomi PEGilati del Sistema Italiano di Segnalazione Spontanea nel
periodo compreso tra l’inizio dell’attività del Sistema Italiano di segnalazione e marzo 2021. Come
confronto, abbiamo considerato segnalazioni di reazioni avverse al farmaco di medicinali contenenti lo
stesso farmaco non-PEGilato, sostanze attive e/o liposomi non PEGilati (o composti appartenenti alla stessa
classe) È stata eseguita un’analisi descrittiva delle segnalazioni di reazioni di ipersensibilità. Sono state
valutati i tassi di segnalazione e tempo di insorgenza dell’ipersensibilità in un periodo di tempo tra Gennaio
2009 e Marzo 2021. Come misura della disproporzione abbiamo calcolato l’odds ratio di segnalazione.
Risultati: complessivamente, 3865 segnalazioni di reazioni avverse al farmaco erano correlate a medicinali
PEGilati e 11.961 a medicinali non PEGilati. Circa due terzi dei pazienti erano donne e le segnalazioni
riguardavano principalmente pazienti di età compresa tra i 46 anni e 64 anni. La frequenza delle reazioni di
ipersensibilità segnalate è stata più alta tra farmaci PEGilati rispetto a quelli non PEGilati (11,7% vs 9,4%, p
< 0,0001) I tassi di segnalazione delle reazioni di ipersensibilità sono stati più elevati per PEGilati rispetto ai
medicinali non PEGilati, con tassi di segnalazione compresi tra 1,4 (95% di confidenza) intervallo 0,8–2,5):ad
esempio per pegfilgrastim versus filgrastim a 20,0 (intervallo di confidenza 95% 2,8–143,5) per
peginterferone alfa-2a rispetto all’interferone alfa-2A. Il tempo mediano all’insorgenza delle reazioni di
ipersensibilità è stato di 10 giorni (intervallo interquartile: 0-61) per i medicinali PEGilati e 36 giorni
(intervallo interquartile: 3-216) per i comparatori non PEGilati. Statisticamente sono stati osservati odds
ratio significativi nel confronto con la segnalazione di reazioni di ipersensibilità per PEGilati rispetto ai
medicinali non PEGilati (odds ratio di segnalazione: 1,3; intervallo di confidenza del 95% 1,1-1,4). Tuttavia,
quando si utilizzano tutti gli altri farmaci come comparatori, l’analisi di sproporzionalità non ha mostrato
alcuna associazione con le reazioni di ipersensibilità per i farmaci PEGilati né per i medicinali non PEGilati,suggerendo quindi che molti altri fattori scatenanti le reazioni di ipersensibilità indotte dai farmaci giocano
un ruolo importante.
Conclusioni: I risultati di questa analisi del database italiano delle reazioni avverse spontanee ai farmaci
suggeriscono un potenziale coinvolgimento della PEGilazione nell’innesco di reazioni di ipersensibilità.
Tuttavia, quando si utilizzano tutti gli altri farmaci come comparatori, l’analisi di sproporzionalità non ha
mostrato alcuna associazione con le reazioni di ipersensibilità né per i medicinali PEGilati né per quelli non
PEGilati, probabilmente a causa di un effetto di mascheramento dovuto alla presenza nello stesso
database di altri medicinali che aumentano la soglia di segnalazione.

Leggi qui l’articolo completo.

Crisafulli, S., Cutroneo, P.M., Luxi, N. et al. Is PEGylation of Drugs Associated with Hypersensitivity Reactions? An Analysis of the Italian National Spontaneous Adverse Drug Reaction Reporting System. Drug Saf (2023). https://doi.org/10.1007/s40264-023-01277-

Nota informativa importante sugli inibitori della Janus chinasi

Nota informativa importante concordata con le autorità regolatorie europee e con l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA)

La nota fornisce agli operatori sanitari le raccomandazioni aggiornate per ridurre al minimo i rischi di neoplasie maligne, eventi avversi cardiovascolari maggiori, infezioni gravi, tromboembolismo venoso e mortalità associati all’uso dei JAK inibitori.

Leggi qui la nota informativa dell’Agenzia italiana del farmaco.

Nota Informativa Importante su ZOLGENSMA (Onasemnogene abeparvovec)

ZOLGENSMA (Onasemnogene abeparvovec) – Casi fatali di insufficienza epatica acuta.

Sintesi:

  • Sono stati segnalati casi fatali di insufficienza epatica acuta in pazienti trattati con onasemnogene abeparvovec.
  • La funzione epatica deve essere monitorata prima del trattamento e regolarmente per almeno 3 mesi dopo l’infusione.
  • Valutare tempestivamente i pazienti con peggioramento dei test di funzionalità epatica e/o segni o sintomi di malattia acuta.
  • Se i pazienti non rispondono adeguatamente ai corticosteroidi, consultare un gastroenterologo o un epatologo pediatrici e prendere in considerazione un aggiustamento del regime di corticosteroidi.
  • I corticosteroidi non devono essere ridotti fino a quando i valori dei test di funzionalità epatica non rientrano nella norma (esame clinico normale, bilirubina totale e livelli di ALT e AST inferiori a 2 × ULN).
  • Informare le persone che si prendono cura del paziente del grave rischio di danno epatico e della necessità di un monitoraggio periodico della funzionalità epatica.

Leggi qui la nota informativa sul sito AIFA.

Il CRFV Sardegna pubblica il report annuale di attività relativo al 2022

Il CRFV Sardegna pubblica il report annuale di attività relativo al 2022.

L’avvento dei nuovi vaccini contro il Covid-19 e le campagne di sensibilizzazione sulla segnalazione di sospette
reazioni avverse a vaccino hanno portato ad una maggiore attenzione alla farmacovigilanza, determinando un
importante incremento delle segnalazioni nel 2021. Nel 2022 osserviamo un tasso di 571 segnalazioni per milione
di abitanti con un calo del 69% a seguito di una ridotta attenzione alle tematiche di sicurezza dei vaccini contro il
Covid-19, essendo terminate le campagne di vaccinazione di massa.

Leggi qui il report annuale di attività 2022.

Il CRFV Sardegna pubblica il Bollettino Semestrale di Farmacovigilanza

E’ ora disponibile sul nostro sito il Bollettino del II semestre 2022 del Centro Regionale di Farmacovigilanza.

Si tratta di un numero tematico che affronta il tema della comunicazione in Farmacovigilanza.

Comunicare i benefici ma soprattutto i rischi correlati ai farmaci, ovvero comunicare in farmacovigilanza, è un’attività di vitale e primaria importanza, ma non è facile come sembra! Dare messaggi chiari e concisi evitando errori di comunicazione è un’impresa piuttosto ardua!

Nel bollettino viene riportato un articolo dal titolo “Come parlare del rischio in modo equilibrato” scritto dall’Uppsala Monitoring Center. Viene inoltre presentata una delle nuove attività di comunicazione del CRFV Sardegna rivolte al cittadino: i profili social del Centro.

Il bollettino include infine i dati di segnalazione di reazioni avverse in Sardegna con i confronti annuali e semestrali

Leggi qui il Bollettino di Farmacovigilanza della Sardegna del II semestre 2022.

REAZIONI AVVERSE A FARMACI CALCIO OMEOSTATICI: ANALISI DEI DATI DELLA SARDEGNA

Il CRFV Sardegna ha presentato alcuni abstract per il XXXI Seminario Nazionale “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” tenutosi presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma il 16 dicembre 2022.

Introduzione

La normativa europea in materia di farmacovigilanza è stata modificata con l’adozione del Regolamento UE 1235/2010, la cui applicazione è operativa dal 2 luglio 2012, e della Direttiva 2010/84/UE, recepito in Italia col decreto legislativo del 2015. I cambiamenti introdotti hanno enfatizzato la partecipazione dei pazienti e degli operatori sanitari. Da un’analisi dei dati provenienti dalla Regione Sardegna è emerso che per farmaci calcio omeostatici la segnalazione da parte del cittadino negli anni 2013-2021 ha rappresentato l’81% delle segnalazioni totali per questa classe di farmaci. L’obiettivo di questo lavoro è stato caratterizzare le reazioni avverse a calcio omeostatici registrate nel periodo in esame.

Metodi

Sono stati estratti i dati della Regione Sardegna dal 2013 (anno di istituzione del Centro Regionale) al 2022 utilizzando la piattaforma Vigisegn per le reazioni avverse a farmaco, stratificando per anno e per classificazione anatomica terapeutica e chimica; per gravità, sesso e fonte.

Risultati

Nella Regione Sardegna dal 2013 al 2022 sono state inserite 61 segnalazioni di reazione avversa per i farmaci calcio omeostatici. In 59 su 61 reazioni (97%) il farmaco sospetto era teriparatide, in 2 reazioni (3%) il farmaco sospetto era paracalcitolo. Per il farmaco teriparatide, 50 reazioni avverse sono state segnalate da cittadino (85%), 3 da medico (5%), 6 da altro operatore sanitario (10%). 38 segnalazioni su 61 (62%) sono classificate come non gravi, 7 (11%) come gravi e per 14 la gravità non era stata indicata. 55 di queste reazioni avverse riguardavano pazienti donne (93%), 4 pazienti uomini (7%). Per teriparatide si è verificato un picco di segnalazioni negli anni 2015, 2016, 2017 con un aumento rispettivamente del 300%, 150% e 200% rispetto all’anno precedente. Questo aumento si riscontra anche nei dati italiani, dal 2014 al 2018.

Conclusioni

Il farmaco teriparatide è stato immesso in commercio in Italia nel 2004, dal 2013 è stato inserito nel Prontuario della Distribuzione Diretta. La sovrapponibilità dei dati sardi a quelli italiani, l’aumento delle segnalazioni di reazione avversa per questo farmaco negli anni immediatamente seguenti all’immissione nel Prontuario della Distribuzione Diretta e la classificazione non grave per la maggioranza delle segnalazioni inserite, fanno presupporre una particolare attenzione verso la sicurezza del farmaco nel suo primo periodo di utilizzo.

ANDAMENTO DELLE SEGNALAZIONI DI REAZIONI AVVERSE IN SARDEGNA DURANTE LA PANDEMIA

Il CRFV Sardegna ha presentato alcuni abstract per il XXXI Seminario Nazionale “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” tenutosi presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma il 16 dicembre 2022.

Cau Emanuela Elena (a, b), Ambu Giovanni (a), Anania Lorenzo (a), Boccalini Alberto (a), Congiu Antonio (a), Ferrari Alessandra (a), Pala Daniele (a), Puddu Enrica Maria (a), Rapallo Giulia (a), Ussai Silvia (c), Pistis Marco (a), Chillotti Caterina (c), Stochino Maria Erminia (b), Deidda Arianna (b)

(a) Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi, Cagliari

(b) Centro Regionale di Farmacovigilanza, Regione Sardegna, Cagliari

(c) Unità complessa di Farmacologia Clinica, Azienda Ospedaliero Universitaria, Cagliari

Introduzione

La pandemia da SARS-CoV-2 ha messo a dura prova i sistemi sanitari di tutto il mondo e anche i sistemi di farmacovigilanza. La vaccinazione di massa intrapresa durante la pandemia ha sicuramente ribadito l’importanza della farmacovigilanza nella segnalazione di eventi avversi. Il nostro Centro Regionale di Farmacovigilanza ha contribuito a incentivare la segnalazione durante la campagna vaccinale mediante la realizzazione di volantini informativi sulla compilazione di una segnalazione di reazione avversa, distribuiti in tutti gli hub vaccinali della regione. Con questo lavoro abbiamo valutato l’eventuale variazione delle segnalazioni nel corso della pandemia.

Metodi

I dati sono stati estrapolati dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza per le segnalazioni inserite negli anni 2019, 2020, 2021 e 2022. Per ogni anno è stata definita la numerosità delle segnalazioni, la gravità delle reazioni avverse e la percentuale rispetto al totale delle reazioni avverse a farmaco e a vaccino. È stato effettuato un confronto tra il periodo pre-pandemico (2019), il periodo pandemico (2020-2021-2022) prima e durante le varie fasi della campagna vaccinale.

Risultati

Nell’arco temporale preso in considerazione sono state segnalate 4.542 reazioni avverse: 532 nel 2019 (12%), di cui 179 gravi e 353 non gravi; 281 (6%) nel 2020, di cui 116 gravi e 165 non gravi; 3.030 (67%) nel 2021, di cui 537 gravi e 2.493 non gravi e 699 nel 2022 (15%), di cui 251 gravi e 448 non gravi. Nel 2019 le segnalazioni da vaccino sono 20 (4%), 27 (10%) nel 2020, 2.731 (90%) nel 2021, di cui 2.725 da vaccino anti Covid-19 e 354 (51%) nel 2022, di cui 351 da vaccino anti Covid-19.

Conclusioni

Dall’analisi dei dati è emerso che durante l’inizio della pandemia (2020) le segnalazioni hanno subito una diminuzione rispetto al 2019, per poi aumentare nel 2021 con l’inizio della campagna vaccinale anti Covid-19. Nel 2022 le segnalazioni nella Regione Sardegna hanno subito un calo rispetto al 2021. Le segnalazioni da vaccino rimangono alte, nonostante la campagna vaccinale stia rallentando; mentre le segnalazioni da farmaco risultano essere in linea con il periodo pre-pandemia. Si può ipotizzare che il trend positivo delle segnalazioni da farmaco nell’ultimo anno sia conseguenza di una maggiore consapevolezza acquisita durante l’emergenza sanitaria e un maggiore coinvolgimento nella farmacovigilanza.

ANALISI DELLE REAZIONI AVVERSE DA ANTICORPI MONOCLONALI NELLA REGIONE SARDEGNA

Il CRFV Sardegna ha presentato alcuni abstract per il XXXI Seminario Nazionale “La valutazione dell’uso e della sicurezza dei farmaci: esperienze in Italia” tenutosi presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma il 16 dicembre 2022.

Cau Emanuela Elena (a,b), Ambu Giovanni (a), Anania Lorenzo (a), Boccalini Alberto (a), Congiu Antonio (a), Ferrari Alessandra (a), Pala Daniele (a), Puddu Enrica Maria (a), Rapallo Giulia (a), Ussai Silvia (c), Pistis Marco (a), Chillotti Caterina (c), Stochino Maria Erminia (b), Deidda Arianna (b)

(a) Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi, Cagliari

(b) Centro Regionale di Farmacovigilanza, Regione Sardegna, Cagliari

(c) Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica, Dipartimento di Scienze Biomediche, Università degli Studi, Cagliari

Introduzione

Gli anticorpi, o immunoglobuline, sono proteine prodotte dai linfociti B. Una caratteristica peculiare degli anticorpi è la specificità: grazie alle estremità, diverse da anticorpo ad anticorpo, possono legarsi in modo specifico a piccole porzioni di macromolecole, in genere proteine, che vengono chiamate antigeni. Gli anticorpi monoclonali sono medicinali biologici utilizzati in terapia e possono avere attività antinfiammatoria, immunosoppressiva o antitumorale. Questi farmaci rappresentano un’importante strategia terapeutica che ha permesso di migliorare la qualità di vita dei pazienti e curare molte patologie. La Direttiva 2010/84/EU classifica i medicinali biologici e i biosimilari come “priorità” per le attività di farmacovigilanza e ne impone l’inclusione in una specifica lista di prodotti soggetti a monitoraggi addizionali.

Metodi

Sono stati estrapolati i dati dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza delle segnalazioni da anticorpi monoclonali nella Regione Sardegna da gennaio 2017 a giugno 2022, analizzando i dati per numerosità dei casi, criterio di gravità, principi attivi e tipo di segnalatore.

Risultati

Nell’arco temporale preso in considerazione il 7% (383) delle segnalazioni totali riguarda anticorpi monoclonali (52 nel 2017, 53 nel 2018, 129 nel 2019, 57 nel 2020, 70 nel 2021 e 22 nel 2022). La percentuale di segnalazioni più alta, rispetto al totale delle segnalazioni per anno, è stata registrata nel 2019 (24%). Le reazioni gravi rappresentano il 35% mentre le non gravi il 64%, il restante 1% ha una gravità non definita. I principi attivi più segnalati sono adalimumab (92), pembrolizumab (44) e infliximab (35). Il principale segnalatore risulta essere il medico (80%) seguito dal farmacista (16%).

Conclusioni

Vista l’attenzione posta sugli anticorpi monoclonali e considerato il monitoraggio addizionale a cui questi farmaci sono sottoposti, ci si sarebbe aspettati un numero di segnalazioni maggiore, sia nella totalità del periodo considerato, sia in percentuale rispetto al numero delle segnalazioni per anno. Il coinvolgimento pressoché totale degli operatori sanitari nella segnalazione di reazioni avverse ad anticorpo monoclonale evidenzia la necessità di sensibilizzare anche il cittadino a riportare eventuali problematiche di sicurezza legate all’assunzione di questi farmaci.

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Centro Regionale FarmacoVigilanza Sardegna

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