Obiettivo
Lo scopo dello studio è stato quello di esplorare il potenziale di una rete distribuita multidatabase per la sorveglianza postmarketing dei farmaci biologici, tra cui i biosimilari, in pazienti con IMID.
Metodi
Uno studio retrospettivo di coorte è stato condotto usando 13 database regionali italiani relativi al periodo 2010-2019. È stato sviluppato un applicativo per analisi distribuite usando un modello comune di dati studio-specifico personalizzato per questo studio.
Gli autori hanno misurato la prevalenza annuale di utilizzatori di farmaci biologici e la frequenza di cambio tra i farmaci originatori e biosimilari per infliximab, etanercept, e adalimumab separatamente e stratificandoli per anno e per regione. Hanno calcolato il numero cumulativo di utilizzatori e gli anni-persona di esposizione a specifici farmaci biologici approvati per le IMID. Per un certo numero di esiti di sicurezza, è stata calcolata la potenza del campione per stimare gli anni-persona di esposizione e studiare la loro associazione con specifici farmaci biologici approvati per IMID, considerando la differente forza di associazione
Risultati
A partire da una popolazione totale di circa 50 milioni di abitanti provenienti da 13 regioni, sono stati identificati 143,602 (0.3%) utilizzatori di biologici, con un’esposizione cumulativa di 507,745 anni-persona (PYs) durante l’intero follow-up. L’età media degli utilizzatori di biologici era di 49.3 ± 16.3, con un rapporto femmine/maschi di 1,2. La prevalenza annua aggiustata per età degli utilizzatori di biologici è aumentata di 3 volte da 0.7 per 1000 nel 2010 a 2.1 per 1000 nel 2019.
Complessivamente, sono stati identificati 40,996 utilizzatori di biosimilari degli inibitori del tumor necrosis factor (TNF)-α (etanercept, adalimumab e infliximab) negli anni 2015–2019. Di questi, 46% (N = 18,845) hanno cambiato in qualunque momento tra originatori e biosimilari o viceversa.
Per analizzare una moderata associazione (tasso di incidenza 2) tra i farmaci biologici approvati per IMID e gli eventi di sicurezza di interesse, quali la neurite ottica (tasso di incidenza di base 10.4/100,000 PYs) o infezioni gravi (tasso di incidenza di base 4312/100,000 PYs), dovevano essere richiesti un totale di 43,311 PYs e 104 PYs di esposizione per ciascun farmaco biologico rispettivamente. Perciò, usando il network, di 15 farmaci biologici approvati per IMID, l’associazione di questi eventi avversi poteva essere studiata per 4 (27%) e 14 (93%) rispettivamente.
Conclusioni
Il network multi-database del progetto VALORE ha accesso ai dati di più di 140.000 utilizzatori di biologici (> 0,5 milioni PY) proventienti da 13 regioni italiane nel perido 2010-2019, che possono essere ulteriormente incrementati con l’inclusione di dati da altre regioni e da anni più recenti.
Complessivamente, l’esposizione cumulativa di tempo-persona per i farmaci biologici approvati per IMID fornisce un sufficiente potere statistico per studiare associazioni deboli e moderate di quasi tutti i farmaci e i più rilevanti esiti di sicurezza. Inoltre, tale rete può offrire l’opportunità di studiare l’intercambiabilità di originatori e biosimilari tra diversi inibitori del TNF-α in differenti aree terapeutiche in condizioni di vita reale.
Bibliografia
Trifirò, G. et al. “Large-Scale Postmarketing Surveillance of Biological Drugs for Immune-Mediated Inflammatory Diseases Through an Italian Distributed Multi-Database Healthcare Network: The VALORE Project.” BioDrugs : clinical immunotherapeutics, biopharmaceuticals and gene therapy, 1–16. 12 Oct. 2021.
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