“Parliamone”. Dialoghi con AIFA sulla campagna vaccinale

Una campagna vaccinale in continua, inevitabile, evoluzione richiede un importante sforzo comunicativo e un confronto altrettanto continuo.

Per questo motivo AIFA organizza una serie di appuntamenti periodici, con cadenza quindicinale, dedicati all’approfondimento scientifico e al confronto sulle scelte, uno spazio che offra la possibilità di illustrare più in dettaglio le ragioni e il percorso delle decisioni prese da AIFA e di discuterne le ricadute insieme a chi è chiamato a gestirle e metterle in pratica nel nostro SSN. L’obiettivo è anche quello di fornire un ulteriore strumento, che vada ad integrarsi con quanto già AIFA offre in termini di strumenti informativi (la documentazione pubblicata sul sito istituzionale, le FAQ, il Rapporto mensile sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19), costruendo uno spazio reale di condivisione, di ascolto e dialogo. Saranno comunque affrontati di volta in volta anche i temi di più stretta attualità.

Il primo appuntamento è previsto per giovedì 4 marzo 2021 dalle 16 alle 18 e sarà accessibile sul canale YouTube di AIFA attraverso il link https://youtu.be/QfMSzVfFmeU.

Il seminario non è aperto alla stampa!

Di seguito il programma dei lavori, che saranno coordinati dalla Dott.ssa Eva Benelli (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19):

Nicola Magrini (Direttore Generale AIFA) – Perché siamo qui

Vittorio Demicheli (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19) – I tre vaccini in ottica di sanità pubblica

Maria Rosa Valetto (medico vaccinatore) – Cronache dalla prima linea, tre aspetti affrontati nelle FAQ AIFA: vaccinazione in allattamento, vaccinare i guariti?, perché e fino a quando distanziare il richiamo

Discussione: Angela Giusti (Istituto Superiore di Sanità), Guido Forni (Comitato Scientifico per la sorveglianza post-marketing dei Vaccini Covid-19), Patrizia Popoli (Commissione Tecnico Scientifica AIFA)

Anna Lisa Mandorino (Cittadinanzattiva) – Storie della società civile

Domenico Martinelli (Regione Puglia) – Possiamo dire di aver davvero terminato la prima fase della campagna vaccinale?

Discussione e conclusioni

Linee di indirizzo per la gestione da parte degli allergologi dei pazienti a rischio di reazioni allergiche ai vaccini per Covid-19

Negli USA al 15 Gennaio 2021 il tasso di reazioni anafilattiche ai vaccini sviluppati da Pfizer-BioNTech e Moderna, è pari a 11,1 casi per milione di dosi somministrate, contro 1,3 casi per milione di dosi somministrate del vaccino antinfluenzale, pertanto si tratta di una reazione rara.

Il clinico viene accompagnato nella scelta del comportamento maggiormente adeguato attraverso 7 flow-chart di gravità crescente che si fondano su: anamnesi allergologica (flow-chart 1), consulenza allergologica (flow-chart 2), approfondimenti da effettuare in caso di anafilassi idiopatica (flow-chart 4), stratificazione del rischio in caso di mastocitosi (flow-chart 5), comportamenti da attuare in caso di sospetta reazione allergica a PEG/polisorbato (flow-chart 6 e 7); in un’ultima flow-chart viene indicato quale comportamento attuare nel caso il paziente abbia avuto una reazione a medio o ad alto rischio, in conseguenza della somministrazione della prima dose (flow-chart 8).

Le linee di indirizzo focalizzano l’attenzione sul glicole polietilenico (PEG), componente del vaccino come possibile causa di alto rischio allergico, e alla sua cross-reattività con i polisorbati. Il PEG è un costituente di medicinali di uso comune (appendice da 1 a 3): di conseguenza i soggetti che sono stati precedentemente sensibilizzati con esso potrebbero sviluppare un evento allergico nei confronti dei vaccini.

I soggetti che hanno sviluppato un’allergia all’olio di ricino poliossile 35 (eccipiente di varie formulazioni medicinali e di prodotti di uso comune) potrebbero essere allergici anche al PEG.

Conclusioni.

I vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna causano raramente reazioni allergiche. Non è corretto escludere “tout court” i soggetti allergici dalla vaccinazione, ma è necessaria una gestione più specifica e individualizzata e una particolare attenzione ai presidi di cui dovrà essere fornito il centro vaccinale.

Solo nei pazienti con sospetta reazione allergica al PEG o polisorbato, dove i test allergologici cutanei risultassero positivi, deve essere evitata la vaccinazione. In caso di reazione anafilattica grave alla prima dose o sintomi allergici immediati e test cutaneo positivo è preferibile non praticare la seconda dose con lo stesso vaccino.

Bibliografia

Associazione Allergologi, Immunologi Italiani Territoriali e Ospedalieri; Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica. Linee di indirizzo per la gestione da parte degli allergologi dei pazienti a rischio di reazioni allergiche ai vaccini per Covid-19. 15/01/2021

E’ possibile leggere qui l’articolo completo.

Primo rapporto AIFA sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il primo Rapporto di farmacovigilanza sui vaccini COVID-19, che avrà cadenza mensile. I dati raccolti e analizzati riguardano le segnalazioni di sospetta reazione avversa registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021 per i vaccini in uso nella campagna vaccinale in corso: Comirnaty di Pfizer/BioNTech (autorizzato dal 22/12/2020 e utilizzato dal 27/12/2020) e COVID-19 Vaccino Moderna (autorizzato dal 07/01/2021 e utilizzato dal 14/01/2021).

Le segnalazioni riguardano soprattutto la prima dose del vaccino Comirnaty (99%), che è stato il più utilizzato e solo in minor misura il vaccino Moderna (1%).

Nel periodo considerato sono pervenute 7.337 segnalazioni su un totale di 1.564.090 dosi somministrate (tasso di segnalazione di 469 ogni 100.000 dosi), di cui il 92,4% sono riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari. Con Comirnaty sono state osservate anche cefalea, parestesie, vertigini, sonnolenza e disturbi del gusto mentre con il vaccino Moderna, nausea e dolori addominali.

Meno frequenti sono le altre reazioni locali e i dolori articolari diffusi. Come atteso, la febbre è stata segnalata con maggior frequenza dopo la seconda dose rispetto alla prima.

Gli eventi segnalati insorgono prevalentemente lo stesso giorno della vaccinazione o il giorno successivo (85% dei casi).

Del 7,6% di segnalazioni classificate come “gravi”, per le quali è in corso la valutazione del nesso causale con i vaccini, tre su quattro non hanno richiesto intervento specifico in ambito ospedaliero.

Nel periodo sono stati segnalati anche 13 decessi avvenuti nelle ore successive alla vaccinazione che, nelle segnalazioni più dettagliate e complete di dati, non sono risultati correlati alla vaccinazione e sono in larga parte attribuibili alle condizioni di base della persona vaccinata.

Le analisi condotte sui dati fin qui acquisiti confermano quindi un buon profilo di sicurezza di questi due vaccini a mRNA. L’ampio numero di segnalazioni non implica che siano emerse criticità inattese, ma è indice dell’elevata capacità del sistema di farmacovigilanza nel monitorare la sicurezza.

Qui è possibile scaricare il primo rapporto sulla sorveglianza dei vaccini contro COVID-19.

Qui il comunicato stampa dal sito AIFA.

Reazioni allergiche e anafilattiche a vaccino contro COVID-19 di Pfizer-BioNTech

L’11 dicembre 2020 l’agenzia americana Food and Drug Administration ha autorizzato l’uso in emergenza del vaccino Pfizer-BioNTech nei confronti della malattia da coronavirus COVID-19, che si somministra in 2 dosi a distanza di 21 giorni. In seguito all’inizio delle somministrazioni sono emerse segnalazioni di anafilassi dopo la prima dose del vaccino.

L’anafilassi è una reazione allergica rischiosa per la vita che si verifica molto raramente dopo vaccinazione, con un’insorgenza nell’arco di minuti o poche ore. Il sistema di segnalazione degli eventi avversi dopo vaccinazione (Vaccine Adverse Event Reporting System – VAERS) è un sistema nazionale che raccoglie segnalazioni spontanee, tramite il quale sono state notificate sospette reazioni allergiche gravi e anafilassi in seguito alla somministrazione del vaccino. I medici del Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie (CDC) hanno valutato tali segnalazioni e hanno applicato i criteri per la definizione di caso redatti dalla Brighton Collaboration per classificare i casi clinici come anafilassi oppure no. Sono stati esclusi eventi avversi non allergici, principalmente di tipo vasovagale o correlati all’ansia. Sono inoltre state escluse reazioni allergiche o anafilattiche che si sono verificate successivamente in seguito al giorno della vaccinazione a causa della difficoltà di attribuire chiaramente alla vaccinazione le reazioni allergiche con esordio ritardato.

Nel periodo tra il 14 e il 23 dicembre 2020, è stata somministrata la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech per COVID-19 a 1 893 360 persone. I CDC hanno identificato 21 casi clinici sottomessi al VAERS che corrispondono ai criteri per la definizione di anafilassi della Brighton Collaboration con un tasso stimato di 11,1 casi per milione di dosi somministrate. 4 pazienti sono stati ospedalizzati, mentre 17 sono stati trattati in un pronto soccorso; infine è noto che 20 di questi sono stati dimessi a casa o sono guariti al momento della segnalazione nel VAERS. Non sono stati segnalati decessi dovuti ad anafilassi.

L’intervallo medio di tempo tra la somministrazione del vaccino e l’esordio dei sintomi è stato di 13 minuti (range 2-150 minuti); 15 pazienti (71%) hanno avuto un esordio entro 15 minuti; 18 (86%) hanno avuto un esordio entro 30 minuti. I segni e i sintomi più comuni sono stati orticaria, angioedema, rash cutaneo e un senso di costrizione alla gola. 17 (81%) su 21 pazienti che ha sperimentato anafilassi aveva una storia documentata di allergie o reazioni allergiche, tra cui allergie a farmaci, cibi e punture di insetti. 7 (33%) aveva manifestato un episodio di anafilassi nel passato, tra cui uno in seguito al vaccino per la rabbia e un altro dopo aver ricevuto il vaccino per l’influenza a (H1N1). Nello stesso periodo il VAERS ha identificato 83 casi di reazioni allergiche non anafilattiche dopo vaccinazione con il vaccino Pfizer-BioNTech. I sintomi più comunemente riportati nelle reazioni allergiche non anafilattiche includevano prurito, rash, prurito e irritazione alla gola e lievi sintomi respiratori.

La mortalità da COVID-19 è elevata nelle popolazioni ad alto rischio e le opzioni terapeutiche sono limitate. La vaccinazione di massa con vaccini altamente efficaci rappresenta uno strumento importante per controllare la pandemia. Sono disponibili linee guida dei CDC per l’uso dei vaccini per COVID-19 e per il trattamento dell’anafilassi. In particolare, le sedi di vaccinazione devono assicurare le risorse per gestire un caso di anafilassi, specialmente quantità sufficienti di adrenalina in siringhe pre-riempite o per auto-iniezione. I soggetti che riceveranno il vaccino dovranno essere interrogati per identificare persone con controindicazioni e che necessitano precauzioni. Deve essere garantito un periodo di osservazione di 15 o 30 minuti dopo la vaccinazione a seconda della storia pregressa del paziente di reazioni allergiche. Inoltre, i medici e gli operatori sanitari devono saper riconoscere i segni e i sintomi di anafilassi precocemente e trattare immediatamente una sospetta anafilassi con adrenalina intramuscolo (a causa della natura acuta e pericolosa per la vita dell’anafilassi). I pazienti dovrebbero essere istruiti per ricercare cure mediche immediate se sviluppano segni o sintomi di una reazione allergica dopo il periodo di osservazione e una volta che hanno lasciato il luogo della vaccinazione. I clinici hanno un ruolo importante per il monitoraggio della sicurezza dei vaccini e devono essere vigilanti nel riconoscere e riportare gli eventi avversi ai sistemi nazionali di Farmacovigilanza.

Bibliografia

Shimabukuro T, Nair N. Allergic Reactions Including Anaphylaxis After Receipt of the First Dose of Pfizer-BioNTech COVID-19 Vaccine. JAMA. 2021 Jan 21. L’articolo completo può essere letto qui.

AIFA pubblica il Rapporto Vaccini 2019

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha pubblicato il Rapporto Vaccini 2019 che descrive le attività di vaccinovigilanza condotte in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Gruppo di Lavoro per la Vaccinovigilanza.

Le attività di vaccinovigilanza comprendono il monitoraggio e la valutazione delle segnalazioni di sospette reazioni avverse ai vaccini, compresa l’analisi riguardante il nesso di causalità. Le segnalazioni possono provenire in modo spontaneo da qualunque operatore sanitario o da cittadino. Inoltre le segnalazioni possono essere stimolate da progetti di farmacovigilanza attiva condotti nelle strutture sanitarie. Tutte le segnalazioni raccolte vengono registrate nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza.

Nell’immagine vengono riassunti i principali risultati della vaccinovigilanza per il 2019.

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Qui è possibile scaricare il documento completo.

Dieci anni di vaccinovigilanza in Italia: uno sguardo sui dati di farmacovigilanza dal 2008 al 2017

Un gruppo di ricercatori italiani afferenti all’Università di Verona in collaborazione con l’Agenzia Italiana del Farmaco ha utilizzato il Sistema Italiano di Farmacovigilanza per analizzare le reazioni avverse ai vaccini riportate in un periodo di 10 anni (2008 – 2017).

 

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